La gioia del colore secondo Hirst

Il colore utilizzato come provocazione. Una tecnica all’avanguardia, ma criticata e discussa. Il gallerista statunitense Larry Gasosian, dal 12 gennaio, mette in  mostra in tutte le undici sedi del suo impero espositivo, la collezione completa degli Spot Painting del famoso artista Damien Hirst. The Complete Spot Painting 1986-2011 è dunque la rassegna completa delle più di trecento opere dell’artista provenienti sia da collezioni private sia da istituzioni pubbliche. Hirst appassionato della teoria del colore, lo utilizza ancora una volta come strumento di provocazione. Su sfondo bianco, tantissimi pois multicolor in diverse  varianti e con differenti disposizioni saranno ospitati nelle gallerie di New York (tre sedi), Londra (due sedi), Parigi, Atene, Roma, Hong Kong, Ginevra e Beverly Hills. I pois si distinguono e assumono caratteristiche diverse in base al periodo in cui sono stati realizzati, infatti, Hirst li raffigura in alcuni casi con contorni ben definiti e curati con precisione e in altri con bordi impefetti, non delineati, senza un contorno stabile. La completa collezione, quindi, presenta dal  primo spot su tavola realizzato nel 1986 al più piccolo spot painting del 1996 e per giungere infine all’opera più recente, conclusa nel 2011, nella quale non vengono mai ripetuti i colori. Gli spot painting sono tra le creazioni dell’arte contemporanea un’icona, un simbolo universale, un messaggio che va oltre i limiti della cultura e del mero linguaggio. Abbinato alla mostra vi è una specie di contest poiché tutti coloro che visiteranno le undici gallerie potranno avere l’occasione di aggiudicarsi uno spot autentico con dedica personale dell’artista. Il fatto che per l’occasione vengano occupate tutte le location di Gagosian con i pois, ha destato molte critiche nel settore ancor prima che l’esposizione fosse realizzata. A proposito si contappongono due pareri discordanti, alcuni sostengono l’alto valore artistico ed espressivo delle opere, altri ritengono le crezioni frutto di un’attenta analisi del mercato dell’arte contemporanea, con l’obiettivo solo di stupire più che libera manifestazione artistica con autentico valore intrinseco. Le chiusure avverranno in date diverse, a differenza dell’inaugurazione. La prima sarà a Beverly Hills il 10 febbraio 2012, le altre termineranno il 18 febbraio, a eccezione di Atene e Roma che chiuderanno il 10 marzo e Ginevra il 17 marzo. Un anno per poter scoprire un artista  assolutamente all’avanguardia, criticato, chiaccherato, ma sicuramente di grande impatto e unico nel suo genere.
Zoe Polizzi

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