Una borsa è “per la vita” partecipando a “Bags For Africa”

Anche una borsa può essere “per la vita”. Di una Donna. Sì, con la “D” maiuscola. Una “D” in cui è racchiusa tutta l’essenza di una donna: la sua dignità, la sua emancipazione, il suo rispetto, la sua esistenza.

E così ecco che, per il terzo anno consecutivo, Piero e Miriam Cividini partecipano a “Bags For Africa” , il progetto per la realizzazione di una special bag dedicata al Continente Nero che sarà battuta all’asta di beneficenza il prossimo 14 novembre, nel Salone d’Onore della Triennale di Milano. Sarà possibile partecipare all’asta anche online sul sito di Coopiwww.coopi.org, a cominciare dal 7 novembre.

L’iniziativa, voluta da Coopi (Cooperazione Internazionale che si batte nella lotta alla povertà e nella promozione dei diritti umani) e patrocinata dalla Camera Nazionale della Moda, vede coinvolte 38 maison nella creazione di un pezzo unico, ideato a sostegno dell’emancipazione femminile in Africa nell’ambito del progetto “D come sviluppo, il futuro della Sierra Leone è Donna”. Il ricavato dell’asta sarà destinato a favore del diritto di proprietà e di alfabetizzazione delle donne in Senegal, nei distretti di Kono, Kailahun, Koinadugu e Western Area.

Cividini, per l’occasione, ha realizzato una sofisticata pochette con tracolla in pitone decolorato color bois de rose e foderata in pelle di vitello, con colore a contrasto. Un pezzo unico, si diceva, dalla linea minimal ed elegante. La moda non è un mondo così distante dall’Africa: la bellezza le contraddistingue entrambe; i designer di moda possono contribuire, anche se in misura limitata , sfruttando la propria visibilità a catalizzare l’attenzione delle donne e dei media sul problema del ritardato sviluppo del continente africano” ha commentato Piero Cividini. “Sostenere un’organizzazione come Coopi, che lavora per creare un mondo migliore è un dovere morale. In Paesi come la la Sierra Leone alle donne sono negati i diritti fondamentali, tra cui l’istruzione: renderle consapevoli di ciò che spetta loro in qualità di individui è il primo passo di un processo di emancipazione che ponga le basi per una società più giusta per tutti”.

 

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