House of Gucci: Lady Gaga veste i panni di Patrizia Reggiani

A 26 anni da un evento che ha segnato per sempre la storia della moda italiana, Ridley Scott riesuma l’accaduto con un film sulla vita matrimoniale di Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani

Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani 

Socialite milanese, personalità di spicco nel mondo dell’alta moda ed ex moglie di Maurizio Gucci: Patrizia Reggiani Martinelli, classe 1948, presenta un curriculum invidiabile agli occhi delle tante donne appartenenti all’alta società cittadina. Poi, il buio. Il 27 marzo 1995 Maurizio viene assassinato e dopo poco tempo viene attribuita a lei la responsabilità del mandato. La sua vita sfavillante, segnata da partecipazioni a serate mondane ed eventi di beneficenza, termina tragicamente con la sentenza a cui è destinata: 26 anni di carcere. La fine di una vita così luminosa da far invidia alle tenebre, che spesso pervadono irrimediabilmente la scena modificandone ogni caratteristica. 

Ridley Scott, un film a 26 anni dall’evento che ha segnato la storia della moda italiana

A 26 anni da un evento che ha segnato per sempre la storia della moda italiana e i chiacchiericci dei salotti di una borghesia che appartiene a un’epoca oramai non più attuale, il produttore cinematografico Ridley Scott riesuma l’accaduto con un film sulla vita matrimoniale di Maurizio e Patrizia, scatenando l’entusiasmo e l’interesse morboso di tutto il mondo. Il cast è stellare: troviamo nomi come Adam Driver, Al Pacino, Jared Leto, Jeremy Irons e Camille Cottin, per citarne alcuni. 

Con grande stupore la scelta dell’attrice protagonista è ricaduta su Stefani Joanne Angelina Germanotta, conosciuta al mondo come Lady Gaga. Personalità carismatica, attitudine in controtendenza e capacità di tenere alta l’attenzione mediatica reinventando continuamente la sua immagine pubblica e la sua carriera, l’artista ha intrapreso la strada della recitazione solamente nel 2018 al fianco di Bradley Cooper in “A star is born”. Il film è campione di incassi e il pubblico inizia a domandarsi: qual è il vero talento di Miss Gaga? 

Focus su Lady Gaga 

Ma facciamo un passo indietro: l’artista nasce a New York da madre franco-canadese e padre italiano, tratto culturale che sembra averla sempre inspirata nel processo artistico. Stefani si racconta spesso come un’adolescente fragile ed emarginata che trova il suo unico rifugio sul palco, entrando così giovanissima nel mondo dei musical. E che fortuna è stata, considerando che scoprirà essere proprio quella la sua strada verso una carriera che l’ha resa la regina del pop su scala internazionale. A dire il vero, il successo dell’artista era già preannunciato quando, da adolescente, lascia la Tisch School of Arts di New York per prendere lezioni di canto dalla stessa insegnante di Christina Aguilera. Quel preciso momento segna l’ascesa di una donna che prende consapevolezza del suo talento e si trasforma completamente in un’artista eccentrica e carismatica, iniziando con l’assumere lo pseudonimo “Signorina Gaga”, un tributo ai Queen e alla loro Radio Ga Ga. 

Ma qual è il tratto comune tra la signora Reggiani e Lady Germanotta? La scelta del regista è peculiare, considerata la lista di candidate al ruolo con nomi illustri come Margot Robbie e Penelope Cruz; ma Ridley Scott ha visto nell’artista trasformista il soggetto ideale per indossare le vesti di un “cattivo”, cinematograficamente parlando. Sarà per la performance toccante nel ruolo della ragazza della porta accanto che diventa una rock star internazionale in “A star is born”, sola e unica pellicola che vede debuttare Stefani come protagonista. Certo è che nessuno si sarebbe mai aspettato dalla regina dei look stravaganti un’interpretazione che rivelasse una parte di lei completamente sconosciuta al pubblico fino a quel momento. Quando si dice che un’artista è una figura fluida che, a differenza di qualsiasi altro mestiere, non si può incasellare in nessun ruolo specifico, non c’è alcun dubbio. E la nostra amata reginetta dei video irriverenti e degli outfit chiacchierati sul red carpet non finisce ancora di stupirci. 

di Martina Tronconi

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