La finta giardiniera di Mozart torna alla Scala di Milano

La finta giardiniera

La finta giardiniera e lo spirito di Mozart alla Scala

Il Teatro La Scala, vero e proprio monumento di Milano nonché uno dei più importanti teatri a livello mondiale, ospiterà l’opera La finta giardiniera di Wolfgang Amadeus Mozart, forse il più amato e famoso compositore di tutta la storia musicale europea. La finta giardiniera (un’opera composta nel 1775 per l’imperatore Massimiliano in persona e già alla Scala nel 1970) sarà in calendario a partire dall’8 ottobre diretta dal maestro Diego Fasolis, con regia di Frederic Wake Walker, e sarà trasmessa anche da Rai Cultura l’11 ottobre alle 21:15.

La finta giardiniera: un’opera giocosa come il suo artefice

L’opera in musica si basa su uno scambio d’identità (proprio come nelle pièce goldoniane) per cui la contessa Violante si traveste da giardiniera prendendo il nome di Sandrina (Hanna-Elisabeth Müller) e accompagnata dal fedele servo Nardo (Mattia Olivieri) inizia a lavorare presso il Podestà (Kresimir Spicer), la cui nipote Arminda (Anett Fritsch) non è che la promessa sposa del contino Belfiore (Bernard Richter), con la quale la “finta giardiniera” aveva avuto una relazione tormentata che si era quasi conclusa con la sua morte.

Storia di una relazione complicata

In questo intreccio di sentimenti non corrisposti, inganni, travestimenti ed equivoci, l’amore tra i protagonisti potrà finalmente fiorire e crescere, ostacolato da personaggi negativi e “seri”, e invece incentivato da personaggi “comici”, come ad esempio il servo Nardo e la sua innamorata Serpetta.

La compresenza di elementi giocosi e tragici non è solo presente nella struttura stessa dell’opera, creando fluidità e varietà narrativa, ma anche in un singolo personaggio. Proprio questo permette all’abile compositore di sondare disparate modalità espressive a cui corrispondono forme musicali differenti caratterizzate da una forte volontà di sperimentazione. Il sentimento che anima ciascuno dei personaggi viene esplicitato nelle numerose arie, che indubbiamente costituiscono la punta di diamante dell’opera mozartiana.

Lo stile variegato, tragico e comico, conferisce grande versatilità e piacevolezza all’opera, e insieme allo straordinaria abilità dei cantanti e dell’orchestra della Scala rende La finta giardiniera un’opera imprevedibile ed imperdibile.

 

di Alessandra Baio

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