Una passeggiata immersiva nelle rovine di Pompei, a Parigi

Pompei

Dal 1 luglio al 27 settembre 2020 il Grand Palais di Parigi presenta la mostra Pompei. Questa esposizione è organizzata dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, in collaborazione con Pompeii Archeological Site e GEDEON Programmes.

La storia di una città che da sempre affascina

L’eruzione del Vesuvio nel 79 D.C. ha reso famosa la città italiana situata a Sud di Napoli. Il destino tragico di Pompei ha da sempre affascinato storici e non. Considerata la rovina più conosciuta del mondo, Pompei è come un libro a cui non si smette di aggiungere pagine. Questa città fermata nel tempo rappresenta ad oggi la più straordinaria testimonianza della magnificenza di Roma. Ogni generazione riscopre la sua storia sempre con nuovi metodi. Da tre secoli, archeologi, artisti e visitatori si riuniscono per toccare con mano un’antichità incredibilmente ben conservata.

Un’esperienza coinvolgente

Entrando nel Grand Palais di Parigi il visitatore è immediatamente catapultato nel cuore di Pompei. La mostra digitale invita lo spettatore ad immergersi nelle rovine della città. Le immagini ad alta definizione e le ricostruzioni in 3D fatte con estrema precisione conducono gli ospiti in un ambiente spettacolare, come se fossero proprio lì. Tutto è pensato per risvegliare i sensi: dall’imponente proiezione al rumore urbano, senza dimenticare la musica originale in sottofondo. La ricostituzione del sito archeologico risulta un’esperienza coinvolgente, dove grandi e piccoli si ritrovano affascinati da questa antica città romana.

Pompei, un viaggio nel tempo

La mostra è organizzata in parti. La prima svela la vita dinamica delle strade, ricostruita in 3D. Le ombre degli abitanti si muovono sulle pareti, è come se esistessero. Nel cuore dell’esposizione, il visitatore è invitato ad ammirare il Vesuvio. Il tempo passa, le nuvole ronzano finché il vulcano entra in eruzione. Lo spettatore è immerso nella tragedia per seguire il disastro. Nella fase culminante dell’eruzione, la mostra intera è sommersa da un flusso piroclastico. La navata del Grand Palais piomba nell’oscurità. Dopo questo episodio apocalittico, il visitatore assiste alla riscoperta della città, dimenticata per secoli. Scopre i retroscena degli scavi, il ritrovamento dei corpi, di oggetti di uso quotidiano, oppure di ammirabili affreschi. Si osserva l’enorme lavoro dei restauratori. La mostra infonde nuova vita a tutte queste scoperte e permette al visitatore di assistere ai più grandi scavi di Pompei dalla Seconda Guerra Mondiale.
Pompei diventa, ancora una volta, una macchina del tempo che ci permette di viaggiare.
 
di Léa Voirin

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