L’atmosfera metropolitan-chic di Max Mara

Uno scenario metropolitano, quello in cui Max Mara colloca la sua donna che vestirà la moda del prossimo grande freddo. Citazioni cinematografiche tratte dall’omonimo cult di Fritz Lang o da Querelle di Fassbinder. Lo dimostrano i dettagli e i colori che danno grinta alla collezione. Una donna forte e decisa, che osa una silhouette precisa e innovativa dove il punto vita è sottolineato da inserti di nappa, cocco stampato o martingale di pelle che evidenziano l’aplomb marziale di duffle-coat e montgomery sartoriali.
Materiali preziosi come angora, maglia dévoré alligator e non manca ovviamente tutta la gamma dei tessuti della tradizione Max Mara: cammello, panni loden, lane crêpe, gessati o cashmere double rifiniti a mano, ma dall’aspetto infeltrito dei panni militari.
Quasi tutti i capi in passerella vivono di una doppia anima: essenziali e quasi minimalisti di fronte, sorprendono – visti di spalle – grazie a volumi cocoon, effetti blouson e ricercati “boule-back” couture. I tagli: fluidi pijiama-palazzo a sailor stripes, gonne longuette, pantaloni in tema dagli orli arricciati in stile parachute o tailored shorts. I colori: bianco e nero, proposti “puri” ma anche in mix grafici di Principe di Gallespied-de-poule e righe. Verde militare, grigi, camel e kasha.
Accessorio cult: the new “Ali” bag in pelle stampa cocco con zip, ai piedi, a scelta, booties compensé e Mary Jane in pelle silver.
Federica Piacenza

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