Chloé: la pelle e la connessione con Madre Natura al centro della collezione AI 22

La collezione Chloé AI 22-23 che la direttrice creativa Gabriela Hearst ha presentato con la sua sfilata alla PFW sembra voler indagare sul senso delle cose

di Sara Buzzoni

Nella grande installazione-serra con il pavimento coperto di terra, come in una landa del Sud America, e tra i suoni della natura e colori vulcanici, sfilano le modelle immaginate da Gabriela Hearst per Chloé. La collezione Chloé moda Autunno/Inverno 2022-2023 che la direttrice creativa Gabriela Hearst ha presentato con la sua sfilata alla Paris Fashion Week sembra voler indagare sul senso delle cose. Tutto è basato sul concetto dell’origine, che nasce inevitabilmente a partire da un gesto ancestrale e istintivo: toccare. 

Nella sua ultima collezione per Chloé, Gabriela Hearst resta fedele a se stessa. La regina della sostenibilità ha sempre gravitato su toni più naturali. Tuttavia, in qualità di direttore creativo della storica Maison, il lavoro della Hearst si è evoluto in un modo che incorpora i codici distintivi del marchio nelle sue collezioni senza sacrificare la propria estetica. Dai completi maschili che ricordano il mondo gaucho tra stivali da rodeo, camicie precise, abiti con grandi volant. Mixando un feeling etnico con l’hand made e con quello spirito artsy di poncho e coperte appoggiate su un braccio.

La pelle come contatto umano 

All’interno della collezione Autunno/Inverno 2022 è la tendenza pelle della collezione a offrirci la chiave di lettura per parlare di ritorno al contatto umano. Gabriela Hearst ha interpretato la tendenza pelle declinandola nella collezione attraverso i grandi capi essenziali e maggiormente statement del guardaroba femminile.

Dai pantaloni attillati alle maniche a sbuffo ai cappotti da motociclista oversize fino ai capispalla, minimali in tutta la loro essenza, dal taglio dritto e la vestibilità fluida. La palette di colori va dal beige all’arancione fino alla nuance terracotta e al nero. Gli abiti vestono letteralmente “come una seconda pelle”, facendosi strada su silhouette femminili dal fitting impeccabile.

Indossare abiti Chloé diventa così sinonimo del ritrovarsi pelle e pelle: una forma di contatto dalle molteplici interpretazioni. Nel complesso, la collezione combina gli elementi essenziali dell’autunno/inverno con una serietà che si rivolge sia alla shopper francese più bohémien che classica.

Successo climatico

Il riferimento al contatto con Madre Natura deriva anche dal grande impegno con cui la maison Chloé si sta prodigando per contrastare il cambiamento climatico. “Successo climatico” sono infatti le due parole su cui Gabriela Hearst ha ideato la sua solida collezione, espressa molto letteralmente su borse dipinte a mano e intricati maglioni a intarsio: da un lato un paesaggio marrone e avvizzito; dall’altro, una vista verdeggiante una volta che la natura ha avuto il permesso di guarire. 

“Il fatto che stiamo cambiando i driver di volume dell’attività a un impatto inferiore significa che lo stiamo costruendo in un modo migliore”, ha affermato la stilista. Un successo commerciale e climatico, insomma. “Possiamo pensare all’apocalisse. Stiamo vedendo gli incendi, stiamo vedendo la siccità, stiamo vedendo lo scioglimento dei ghiacciai. Ma dobbiamo iniziare a pensare al successo climatico”. 

Parte della ricerca di Gabriela Hearst, volta all’azione concreta, deriva dall’ultimo libro di Isabella Tree, Wilding — the Return of Nature to a British Farm (2018), in cui viene documentato come l’autrice abbia riabilitato il suo caseificio in modo che diventasse un “paradiso in cui specie quasi estinte nel Regno Unito hanno iniziato a tornare”.

La stilista ha assistito allo stesso tipo di rinascita nel ranch di sua madre nel suo nativo Uruguay, e ha in programma di dedicare ogni successiva collezione Chloé a un nuovo successo climatico, il prossimo sarà l’energia da fusione.

Alcuni potrebbero dire che questa collezione Chloé si avvicina troppo all’estetica della linea caratteristica della Hearst, ma è un cavillo quando i vestiti sembrano così belli e sono gentili con il pianeta.

Ciò che Chloé ha voluto portare in passerella è stato uno chic elegante e sofisticato imperniato su una sartoria austera in pellami impeccabili, ricordandoci allo stesso tempo quanto sia importante salvaguardare il mondo che ci ospita.

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