Brunello Cucinelli strizza l’occhio all’urban style

Questa nuova collezione presenta linee più contemporanee e libere, adatte a uno stile quotidiano che non rinuncia a classicità ed eleganza

Brunello Cucinelli Fall/Winter 2022 

La maison perugina nota per i suoi capi di lusso e pregiate lane e cashmere, per la settimana della moda maschile di Milano sceglie l’urban style. La nuova collezione si ispira al mondo metropolitano, per un uomo sempre in movimento ma che non rinuncia allo stile e alla qualità dei prodotti. Uno stile ricercato apportato al day by day dalle linee canoniche e una grinta moderna.

Crossroads

Ancora una volta si ripropone il concetto di rispetto della bellezza, devoto alla grande firma . I capi proposti per questa nuova collezione presentano linee più contemporanee e libere, adatte a uno stile quotidiano ma che non rinuncia al classico e all’eleganza.

Tutti quegli elementi formali che contraddistinguono la routine di un uomo vengono trasformati in eleganti e versatili, adatti ad ogni giorno. Gli outfit proposti sono un punto di incontro tra passato e presente, come un viaggio durante il quale l’uomo è pronto e preparato per qualsiasi occasione. 

L’ago della bilancia che crea l’equilibrio è dato dalla classe che contraddistingue la casa produttrice. L’uomo di Brunello Cucinelli ha un’eleganza versatile, all’insegna del ben vestire e della semplicità.

Il messaggio che si vuole dare è quello di creare una tendenza maschile che si bilancia tra essenzialità e sobrietà. I tessuti, velluto, cashmere e lana, creano dei volumi morbidi che valorizzano il fisico e lo avvolgono nelle linee sartoriali donando un aspetto curato, contemporaneo e dinamico.

I colori freddi vengono ammorbiditi dalle fibre delle stoffe. Troviamo sfumature di grigio, blu acciaio, verde scuro e pattern marroni; non mancano giacche, maglioni e pantaloni chiari, che donano un tocco di luce alla capsule. L’artigianalità rimarca l’impronta dell’esclusività, facendo risaltare le qualità naturali ed estetiche dei materiali di pregio utilizzati.

Un punto d’incontro tra il gusto italiano e la sostenibilità globale, con il 52% della produzione fatta a mano, non solo provvede a mantenere alto il titolo del Made in Italy, ma forgia nuove generazioni di artigiani, sarti e tecnici del settore.

di Camilla Prampolini

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