Le 5 leggende: gli adulti possono sognare

Rise of the guardians, meglio conosciuto dal pubblico italiano come Le 5 leggende, è  stato un successo al botteghino nel suo primo weekend di uscita.

Il cartone animato natalizio targato Dreamworks ha conquistato grandi e piccini, trascinando anche lo spettatore adulto nel mondo delle favole. Il film d’animazione segue le vicende dei classici eroi delle leggende popolari e delle fiabe: l’amato e famosissimo Babbo Natale, la fatina dei denti, il coniglietto pasquale e Sandman, conosciuto come “colui che protegge i sogni”, sono chiamati a rapporto dall’Uomo della Luna, l’entità magica e saggia che osserva le vicende terrestri, per sconfiggere Pitch, il perfido uomo nero determinato a trasformare i dolci sogni dei bimbi in terribili incubi. La forza dei quattro personaggi leggendari non è abbastanza per poter combattere il malvagio Pitch: per questo motivo, l’Uomo della Luna richiede l’aiuto di una quinta figura leggendaria, lo scapestrato Jack Frost. Ed è proprio in questo personaggio che si sintetizza la morale dell’ultima fatica della Dreamworks: a differenza dei suoi compagni di avventura, Jack non è idolatrato dai bambini e raramente viene considerato all’altezza delle altre leggende, insicurezza che lo spingerà a ricercare la propria forza nel profondo dell’anima, rivivendo i suoi ricordi d’ infanzia e riscoprendo la sua gioventù da “bambino normale”. Sarà proprio questo ritorno alle origini che permetterà alle cinque leggende di combattere il temibile Pitch e di restituire la tranquillità ai sogni dei bimbi.

Tratto dalla serie di libri “I guardiani dell’infanzia” di William Joyce e prodotto dal visionario Guillermo Del Toro , Rise of the guardians  nasce come film per un pubblico di bambini ma strizza l’occhio anche nei confronti dello spettatore adulto, attingendo ad un substrato emozionale che può essere compreso solo dai più grandi. Come spiega il regista Peter Ramsey sul red carpet del Festival del Cinema di Roma (occasione in cui è stato presentato il film): “Nel film c’è un sottotesto emotivo non esplicitato che ha lo scopo di riportare chi guarda allo stato infantile. Sono personaggi fantastici che ritroviamo in qualunque parte del mondo.”

Attraverso le avventure di questi cinque leggendari eroi che divertono e affascinano i bambini, affrontando battaglie e lotte degne di un film d’azione per “grandi”, si nasconde una morale universale, la necessità di “credere per poter vedere”, di  mettere da parte la maschera adulta che ci impedisce di avere fede e di confidare nella magia e nel potere di una forza superiore.


(di Alice Cella)

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.