“L’amore è imperfetto” – Dubbi e insicurezze, l’amore è imperfetto

Elena (Anna Foglietta), bella e avvenente trentacinquenne, nasconde gelosamente un segreto: alle sue spalle un passato fatto di forti delusioni amorose e di scelte difficili, che hanno lasciato segni indelebili nella sua anima. Emotivamente distrutta dai suoi trascorsi, si trova ad un punto fermo della sua vita, sola, finché un giorno qualunque incontra le due persone che le cambieranno l’esistenza, smuovendola dal torpore in cui è sprofondata: Adriana (Lorena Cacciatore), diciottenne sessualmente libera e disinibita, ed Ettore (Bruno Wolkowitch), deciso e affascinante cinquantenne, con i quali si troverà a vivere una relazione parallela. Sballottata da un affetto incomprensibile e quasi perverso, dai risvolti sessuali inaspettati (quello di Adriana), a una relazione più stabile e matura (quella con Ettore), Elena sarà portata a vivere una specie di guarigione dal suo malessere interiore, che culminerà con la conquista della consapevolezza che l’amore non ha nulla di perfetto, tanto che sarà lei stessa a confessare: “Io non rinuncio più a niente. L’amore però, quello non me lo invento più. Mi prendo quello che viene, senza più regole…”.

Il film “L’amore è imperfetto“, diretto da Francesca Muci, adattamento dell’omonimo romanzo della regista, ha una struttura che alterna presente e passato, con continui flashback, quasi a sottolineare i progressi che Elena sta facendo come donna, sia sessuali sia sentimentali, in contrapposizione con ciò che invece ha interrotto il suo cammino di crescita interiore. Interessante perché sdogana tematiche spesso tralasciate e difficili da rappresentare sul grande schermo, quali l’amore saffico o il rifiuto della maternità, è un film assolutamente femminile, che racconta il complesso mondo dell’affettività di una donna, indagandone gli aspetti più intimi. Elemento determinante del racconto è l’ eros : la trama non manca di momenti ad alto contenuto erotico, rappresentati con estrema semplicità, senza marcarli troppo. Il messaggio è chiaro: nella sfera sentimentale e sessuale tutto è concesso e nell’avventuroso viaggio alla scoperta di se stessi, non deve esistere pudore, tanto che anche il sesso lesbico diventa del tutto naturale.

La protagonista, in piena crisi esistenziale, rappresenta ognuno di noi, alle prese con le nostre debolezze e le nostre insicurezze; del resto nessuno può fuggire all’amore e alle sue sofferenze e tutti finiamo per accettarne l’eterna imperfezione.

 

(di Marina De Faveri)

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