Whitesnake per Milano

La musica è eterna?

In molti se lo sono chiesto Domenica 29 Novembre. Il concerto dei Whitesnake all’Alcatraz è stato un ritorno al passato e un inno al presente, la speranza che la musica non divide, non separa e non mette paura bensì continua ad unire persone che hanno un solo scopo: ascoltare i loro idoli e divertirsi. Domenica, 5 uomini hanno trasformato hit del passato come “Is this love” – “fool for your loving” e altri brani, in momenti di speranza e di divertimento nostalgico. David Coverdale ha dimostrato che i suoi 64 anni sono solo anagrafici, Michele Luppi ha fatto gli onori di casa, in quanto tastierista italiano regalando anche quelle emozioni patriottiche che ti fanno sentire orgoglioso di essere italiano. Un susseguirsi di assoli di chitarra elettrica e di batteria capitanata da Tommy Aldridge hanno fatto vibrare il cuore dei fan che hanno garantito il sold out.  In Italia la band non si vedeva dal 2011, dal God of Metal ma 4 anni di assenza sono stati ben ripagati.  Il loro look? Ciò che li ha accomuna è il taglio di capelli, immutato dai mitici anni 80 e che richiamano il classico “california boy”, un taglio molto minimal per il resto: jeans, stivali e tre cambi di camicie per mr. Coverdale, dal bianco al nero, passando per il viola. Lo stesso colore del loro nuovo album “The Purple Album” che riporta sullo spartito hit indimenticabili dei tempi di David Coverdale come voce dei Deep Purple.

Nomi importanti che rimarranno nella storia, come questa sera, per fortuna a lieto fine.

 

Di Elena Frattaroli 

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