Useless Bodies in Fondazione Prada: che fine fanno i nostri corpi?

Le opere di Elmgreen & Dragset allestiscono quattro spazi espositivi e parte del cortile di Fondazione Prada

di Camilla Mantovani

Elmgreen & Dragset - Photo Elmar Vestner

Milano, dal 31 marzo al 22 agosto 2022 Fondazione Prada presenta “Useless Bodies?”. In mostra, le domande urgenti di Elmgreen & Dragset diventano installazioni, sculture, provocazioni.

Mostra e artisti

Abitiamo l’era post-industriale, dove il corpo non serve più alla catena di montaggio taylorista, anzi, è per lo più inutile alla produzione e diventa, semmai, il prodotto. Ce lo ricorda l’avviso di tracciamento dei cookies, miliardi di dati raccolti dagli algoritmi del web per essere venduti alle Big Tech. Azioni, abitudini e foto dei nostri corpi vengono scambiate per un servizio indispensabile: abitare, gratuitamente, la rete.

Elmgreen & Dragset – What’s Left? 2021
Silicone, clothing, wire rope, balancing pole Dimensions variable
Courtesy: the artists | Photo by: Elmar Vestner

Tutto questo cambia le condizioni di lavoro e salute, le relazioni, il modo in cui registriamo le informazioni, ed è quello che Elmgreen & Dragset vogliono raccontare. Come ci adattiamo fisicamente a un mondo sempre più costretto alla bi-dimensione dello schermo? Il futuro sarà davvero il luogo degli “Useless Bodies?”.

Elmgreen & Dragset – The Outsiders (installation view, Unlimited, Art Basel, Basel, 2021) 2020
Mercedes W123, silicone, clothing, packed artworks | 140 x 455 x 194 cm
Courtesy: Pace Gallery, New York | Photo by: Sebastiano Pellion di Persano

L’artista di Copenaghen Michael Elmgreen e il norvegese Ingar Dragset lavorano come duo dal 1995 e hanno inaugurato mostre in tutto il mondo, dal museo di arte moderna di Tel Aviv (2016) alla Tate Modern di Londra (2004). Numerose sono le loro partecipazioni alle biennali e hanno curato la 15. Biennale di Istanbul. Dal 31 marzo al 22 agosto, con “Useless Body?”, Elmgreen & Dragset espongono nella sede milanese di Fondazione Prada, dove il corpo continua ad entrare nel dialogo tra moda e arte. 

Spazi e temi

Le opere di Elmgreen & Dragset allestiscono quattro spazi espositivi e parte del cortile di Fondazione Prada. I due piani del Podium, la galleria Nord e la Cisterna diventano, così, ambienti fatti per riflettere, ciascuno con atmosfera, estetica e tema propri. 

  1. Al piano terra del Podium, sculture classiche e neoclassiche condividono lo spazio con quelle attuali di Elmgreen & Dragset in un dialogo tra passato e presente. Ispirata alla mostra “Serial Classic”, curata nel 2015 da Salvatore Settis e progettata da Rem Koolhaas in occasione dell’inaugurazione della sede di Milano di Fondazione Prada, la convivenza di opere antiche e contemporanee fa riflettere sulle modalità di riproduzione del corpo umano nei diversi secoli. 
  2. Il secondo piano del Podium è un ufficio abbandonato: i computer aspettano, pazienti, sulle scrivanie ma i corpi non ci sono più: sono tutti in smartworking. L’installazione consiste nella ripetizione di file infinite di postazioni lavorative che richiamano le strutture geometriche della scultura minimalista. Inoltre, l’ambiente evoca scenografie di film distopici come Playtime (1967) di Jacques Tati e Brazil (1985) di Terry Gilliam. 
  3. Nella galleria Nord si entra in una casa del futuro: l’atmosfera è asettica come quella di un bunker, una navicella spaziale o, forse, uno showroom. In questo gioco i visitatori sono ospiti indesiderati che si intrufolano a casa di altri oppure detective in cerca di indizi, e l’unica presenza in movimento li disorienta: è un cane robot.
  4. La Cisterna, una spa in disuso: mentre le innovazioni tecnologiche rendono i nostri corpi sempre più inutili, le industrie del benessere, del tempo libero e della salute sono in continua espansione. Offrono infinite soluzioni per “risolvere il problema del corpo imperfetto” eppure continuano a pubblicizzare canoni fisici irraggiungibili. L’ambiente centrale include una nuova opera, What’s Left?, è il corpo che esita a trovare il proprio ruolo di attore politico o strumento di cambiamento sociale.
FOTO A SX
Elmgreen & Dragset – Invisible, 2017
Bronze, marble, wood, lacquer, clothing, shoes | 125 x 166 x 64 cm
The Nicola Erni Collection | Courtesy: Perrotin Photo by: Elmar Vestner
FOTO CENTRALE
Elmgreen & Dragset – Bogdan, 2020
Bronze, lacquer, clothing, wheelchair | 125 x 125 x 70 cm
Courtesy: KÖNIG GALERIE, Berlin, London, Seoul | Photo by: Roman März
FOTO A DXE
lmgreen & Dragset – Point of View, Part 1, 2019-2021
Epoxy, polyurethane, lacquer | 176 x 58 x 56 cm
Kistefos Museum, Oslo
Courtesy: the artists | Photo by: Jon M. Sandbu

Il tema del controllo fisico imposto al nostro corpo nella sfera pubblica è esplorato da alcune sculture allestite negli spazi esterni di Fondazione Prada. Oggetti di uso quotidiano vengono alterati e diventano inutilizzabili per i loro scopi usuali, così, il visitatore è invitato a ripensare l’ordinario secondo la propria chiave interpretativa. Come ricordano Elmgreen & Dragset, infatti: «Le storie personali sono così varie che, entrando in un museo, tutti viviamo un’esperienza indipendente, e questa è una vera ricchezza».

Informazioni e link

  • Orari: dalle 10.00 alle 19.00
  • La visita è inclusa nel biglietto d’ingresso di fondazione Prada (Largo Isarco 2, Milano)

Su YouTube puoi trovare cinque episodi in cui Elmgreen & Dragset raccontano riflessioni e scelte creative, clicca qui per vedere il primo.

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