Mudec presenta “David Lachapelle. I believe in Miracles”

Le oltre 90 opere in mostra al Mudec di Milano raccontano una fotografia gestuale che è uno sguardo sul presente, ma anche verso il futuro

di Aureliana Santinato

David LaChapelle | The Holy Family with S. Francis, 2019 - Hawaii ©David LaChapelle

Dal 22 aprile all’11 settembre 2022 verrà presentata la grande mostra personale “David LaChapelle. I Believe in Miracles” al MUDEC e promossa dal comune di Milano. 

La mostra è a cura di Denis Curti e Reiner Opoku; si tratta di oltre 90 opere, tra installazioni, grandi formati e nuove produzioni. L’esposizione è risultato di un percorso di ricerca artistica che racconta un David LaChapelle inedito: dalla formazione con Andy Warhol alla cultura pop, fino all’approdo nelle gallerie, per culminare nella fotografia artistica, caratterizzata da una particolare consapevolezza del tempo in cui viviamo. 

Le opere fanno parte della nuova fase di produzione della sua lunga esperienza artistica e umana. Pongono al centro uno sguardo critico sull’animo umano fatto di gioie, dolori, passioni, solitudini e insicurezze. Viene quindi aperto al pubblico uno spazio espositivo in cui l’artista mostra il rapporto con se stesso e con l’ambiente circostante. 

La mostra 

Le oltre 90 opere in mostra raccontano, in modo fluido e ricco di suggestioni, una fotografia gestuale che è uno sguardo sul presente, ma anche verso il futuro. 

I curatori della mostra affermano: “David LaChapelle intraprende questo viaggio verso una dimensione più profonda e spirituale già a partire dagli anni ’80 e, nel corso della sua carriera, ha sempre saputo rinnovarsi attraverso linguaggi e liturgie figlie del nostro tempo, mantenendo uno stile riconoscibile. Un marchio di fabbrica che ha a che fare con una dimensione onirica e surreale. (…) Il percorso espositivo non ha, volutamente, un andamento lineare, perché il display si riferisce a un continuo e coerente intreccio di tematiche tra loro correlate. È un continuo entrare e uscire dalle contraddizioni della nostra esistenza: dal miracolo desiderato all’inferno della contemporaneità”.

Si parte da opere che denunciano la vulnerabilità del pianeta e la fragilità dell’uomo, con un repertorio che guarda alla cultura pop e allo star system del cinema, della musica, dell’arte. 

Inoltre, la mostra volge uno sguardo verso un mondo nuovo che ricerca una natura incontaminata e lussureggiante in cui convivono spiritualità, amore, bellezza. Memoria, sentimenti ed esperienze di vita privata e professionale si mescolano, così come le collaborazioni con superstar del calibro di Madonna, Britney Spears, Michael Jackson, Kim Kardashian, David Hockney, Angelina Jolie, Elizabeth Taylor, Hillary Clinton, Muhammad Ali, Jeff Koons, Uma Thurman, David Bowie. 

Per esempio, Revelations (2020) è una delle ultime serie dell’artista. Racconta di una società contemporanea angosciata dall’incertezza e dall’instabilità, in uno scenario dove l’Apocalisse si manifesta fino a scatenare panico e disperazione, ma dove rimane comunque un piccolo spiraglio di luce e speranza.

Uno sguardo all’artista

David LaChapelle nasce nel Connecticut nel 1963 e frequenta la School of the Arts in North Carolina. Sviluppa una tecnica partendo dal dipingere a mano i propri negativi per ottenere uno spettro di colori sublime prima di elaborare le sue pellicole. Si trasferisce a New York e viene assunto da Andy Warhol per lavorare a Interview Magazine. Qui amplifica la sua padronanza del colore e il genere fotografico. Il suo lavoro guadagna l’interesse internazionale; infatti, nei decenni successivi, LaChapelle diventa uno dei fotografi più pubblicati in tutto il mondo esponendo in gallerie e musei internazionali

Lascia un commento

Your email address will not be published.