Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo: dal 28 marzo al 28 luglio 2024 al Mudec

Un racconto inedito della simbiosi tra uomo e simbolo, tra corpo e disegno; una storia che va ormai avanti da più di cinquemila anni

a cura della Redazione

Tatuaggi e significati

Un tatuaggio è tante cose. Può essere considerato un simbolo estetico, in questo caso ci si tatua poiché può piacere particolarmente un oggetto; un qualcosa che diventa quasi un feticcio per chi decide di tatuarlo sulla propria pelle; poi ancora, il tatuaggio può essere un messaggio da mostrare agli altri, un ricordo legato a un episodio particolare della vita; una prova d’amore o di amicizia che lega due soggetti.

Quella del tatuaggio è una tradizione, una storia, una pratica che va avanti da tantissimi anni, dall’antichità ad oggi. Ciò che è certo è che l’Italia, secondo alcune ricerche, è al primo posto tra le nazioni più tatuate di sempre, circa il 48% della popolazione adulta ha almeno un tatuaggio. A seguire, Svezia e Usa.

Una mostra che racconta il tatuaggio in tutti i suoi significati

Quest’oggi il Mudec di Milano decide di raccontare il significato profondo che si cela dietro il tatuaggio, la sua storia culturale e tutti i rituali e le espressioni ad esso connesse. Vengono percorse le varie tappe della storia del tatuaggio; ci si concentra principalmente sull’area mediterranea, ma sono presenti anche altri materiali extra-europei. Un viaggio inedito tra immagini, esperienze di tatuatori e tatuatrici; non mancano le testimonianze più antiche, della preistoria. Presenti anche reperti originali, fotografie, filmati.

L’esposizione segue un ordine cronologico preciso. Si parte da Ötzi, l’uomo più antico tatuato, poi si passa agli Egizi, ai Greci, ai Romani, alla notevole diffusione della pratica nel Seicento e Settecento, e poi agli ultimi decenni, a tempi più vicini a noi, e infine ad oggi. Nel corso della mostra il tatuaggio assume significati diversi; durante la sua storia è stato infatti un simbolo associato a marginali, devianti; successivamente diventa un talismano contro gli spiriti, poi ancora ha assunto funzioni terapeutiche, sociali, antropologiche diventando simbolo di appartenenza, e quest’oggi un qualcosa di estremamente accettato e di tendenza. Il costo dei biglietti della mostra è di 16 euro.

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