“Memphis Again” alla Triennale di Milano: un tuffo negli anni ‘80

Una design week all’insegna di colori brillanti, asimmetrie e materiali poveri. Un salto indietro negli anni Ottanta dei «Memphis», il gruppo nato nel 1981 a casa di Ettore Sottsass

di Sara Buzzoni

© Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta - DSL Studio

In occasione dell’attesissima Design Week, la Triennale di Milano e Memphis Milano presentano “Memphis Again”, un’esposizione diretta e curata da Christoph Radl che si terrà nella Curva di Triennale dal 18 maggio al 12 giugno 2022.

Tra una libreria e delle lampade da tavolo, vasi per fiori e contenitori per frutta. Un pizzico di Déco, di elementi classici, di kitsch e pop. Mescolare con fantasia e servire con spirito ironico, alternativo e anticonvenzionale.

© Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta – DSL Studio

Ecco in estrema sintesi la ricetta degli oggetti e degli arredi ideati e prodotti dal collettivo di design Memphis tra 1981 e 1986, in mostra alla Triennale: più di duecento i pezzi esposti, molti dei quali sono diventati delle vere e proprie icone del design. Realizzata da Triennale in collaborazione con Memphis Milano, la mostra presenta le opere di designer star come Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, George J.

Un design oltre il marketing

Il collettivo nato a Milano nel dicembre 1981 da una riunione informale a casa di Ettore Sottsass, considerato il padre fondatore, si proponeva di reagire al design minimale e super funzionale degli anni precedenti con proposte alternative meno pratiche ma che sottolineano l’aspetto psicologico emotivo del problema e della disciplina.

Ogni designer, per esempio, era libero di disegnare quello che voleva, senza alcuna restrizione. La mostra non vuole essere una storicizzazione del movimento ma rappresenta il desiderio di farlo rivivere per tutto il pubblico, anche chi allora non c’era, in modo divertente e immediato.

© Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta – DSL Studio

Sfilare tra creazioni iconiche in un’atmosfera anni ‘80

La mostra dà conto a tantissimi artisti del collettivo attraverso un panorama di creazioni iconiche e inconfondibili, a partire dalle librerie «Carlton» e «Casablanca» disegnate da Sottsass nel 1981. Vetrine, mobili da toilette, sedie, sgabelli, tavoloni e tavolini, poltrone e divani, tappeti, lampade di ogni foggia e dimensione, e poi un trionfo di vasi, ciotole, fruttiere e contenitori: nell’insieme si crea una parata coloratissima che si sviluppa su una pedana lunga circa 80 metri.

Nello spazio della Curva di Triennale, gli oggetti sono presentati in ordine cronologico, come una sfilata di moda al contrario, in cui i protagonisti restano immobili e gli osservatori girano intorno ai modelli. Tutto questo immerso in un’atmosfera da night club anni ‘80, suggerita dall’allestimento e dalla colonna sonora di Seth Troxler, sulle pareti appaiono e scompaiono frasi di protagonisti, critici, architetti e designer. 

L’afflato liberatorio di Memphis

Ciò che spicca della collezione è sicuramente la libertà dei linguaggi e della scelta dei materiali; si passa dal laminato plastico lucido o opaco a quello brillante e colorato: un materiale «povero», a dichiarare apertamente il desiderio di mescolare senza confini cultura «alta» e cultura «bassa». E poi il vetro e la ceramica, che plasmano sagome bellissime e mai viste prima.

© Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta – DSL Studio

Il collettivo Memphis ha innovato profondamente il mondo del design grazie al suo afflato libertario: il loro immaginario e la loro visione di un design espressivo e culturale oltre il marketing saranno per sempre un punto di svolta imprescindibile.

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