La street art ai tempi del Coronavirus

Coronavirus

Street art e Coronavirus

Una pandemia globale, cittadini chiusi nelle proprie case, le strade delle nostre città deserte. Una vicenda imprevedibile quella che ci sta toccando. Ma l’arte e la nostra immaginazione sono ancora forti. Così, gli artisti di strada hanno toccato i nostri animi con la magia dei colori, rappresentando la realtà che stiamo vivendo nei vicoli del nostro mondo.
Messaggi incoraggianti o polemici, immagini che rappresentano la quotidianità di adesso tradotti in fumetti, cartoni animati, caricature. Insomma, il Coronavirus ha acceso così la scatenata fantasia degli artisti di strada di tutto il mondo. Da Miami a New York, da Londra a Roma, sui muri delle strade deserte delle nostre metropoli più amate; sono centinaia le immagini che stigmatizzano il difficile momento per l’arte di strada.

L’arte è parte dell’uomo, non la si ferma mai

La realtà è che se il mondo si ferma la nostra creatività rimane sempre in moto, la nostra voglia di esprimerci aumenta. La rappresentazione di ciò che stiamo vivendo è fondamentale anche per rallegrare gli animi dei più fragili e trascorrere questo tragico momento con un po’ più di speranza nei confronti di una partenza migliore in futuro.
Non potendo contemplare questi murales passeggiando, annusando l’odore della libertà, gli artisti di strada hanno pensato bene di diffondere le loro rappresentazioni affinché il loro messaggio, i loro colori, potessero entrare nelle case di tutti. Questo momento dipinto, raffigurato su un muro di cemento, esprime un linguaggio straordinariamente unico in cui ironia e denuncia si mescolano, e il paesaggio urbano rispecchia l’umore degli abitanti, quell’umore che ci accomuna e ci rende tutti estremamente uguali.

Diventano opere d’arte per le nostre città i momenti più toccanti dell’era COVID19

Stay at home, life is beautiful”, questo è il claim più ricorrente, ricco di speranza, fiducioso di un futuro migliore. Ma anche il cuore degli artisti parla, anche i loro sentimenti non hanno sempre luce, per questo la loro creatività fa leva anche sui immagini più forti, più concrete, come i medici eroi che combattono in prima linea, intere famiglie dietro le sbarre delle proprie case, i sorrisi dei bambini che si spengono, gli amanti lontani e quelli vicini, il cui bacio è diviso da una mascherina; i quartieri delle città che rimpiangono la propria gente.
La rappresentativa di un mondo spento che ci fa paura, che ci sta togliendo molto ma che allo stesso tempo ci sprona a rimanere saldi, forti. Quelle colorate opere d’arte che gli artisti di strada oggi ci offrono, potremmo un giorno cancellarle o perché no modificarle, trasformando i visi cupi e pieni di terrore in soggetti che ce l’hanno fatta, che hanno vinto. Passeggeremo vicini, mano per la mano, e i colori di quei muri ci sembreranno più belli più luminosi. Ricorderemo questa pandemia come un fatto lontano, che ci ha cambiati e forse anche migliorati, che ci ha trasmesso il significato di ciò che conta davvero.
 
di Elena Strappa

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