Un successo moltiplicato.Trentino Book Festival

La quarta edizione del Trentino Book Festival si chiude con un successo strepitoso. Ci vediamo nel 2015!

Domenica 15 giugno si è chiusa la quarta edizione del Trentino Book Festival, kermesse letteraria e culturale di eccellenza, che sempre di più si conferma come polo d’attrazione per un pubblico colto e multisfaccettato. Abbiamo intervistato Pino Loperfido, scrittore, ma soprattutto ideatore e organizzatore del Festival. Ecco cosa ci ha raccontato.

 

Quali sono le sue prime impressioni, a Festival concluso? Il bilancio è positivo?

Assolutamente sì, anche questa edizione del Trentino Book Festival è andata molto bene, sia in termini di pubblico che di ospiti. Abbiamo avuto l’onore di avere con noi grandi nomi come Dario Fo e il pubblico ha risposto con passione. Posso dire, senza peccare di presunzione, che il Trentino Book Festival è diventato un evento di caratura nazionale. Anche il Festival Junior è andato benissimo: la mostra “Nati per Leggere” e l’incontro aperto con Roberto Piumini hanno richiamato moltissime famiglie, anche se il momento clou è stato lo spettacolo di Geronimo e Tea Stilton, che i più piccoli adorano.

Quale evento ha ottenuto il maggior successo di pubblico, secondo Lei?

Probabilmente, lo spettacolo del maestro Dario Fo. Abbiamo superato i 1000 spettatori, per noi è un traguardo enorme. Ma anche lo spettacolo di Simone Cristicchi ha ottenuto un successo straordinario: il pubblico si è davvero commosso di fronte a questa toccante e intensa rappresentazione dell’esodo istriano. È segno, questo, che le persone non hanno paura di fermarsi a riflettere su temi “scomodi” e difficili, se sapientemente alternati ad incontri dal carattere più leggero. Prendiamo Pino Aprile: da sempre le sue inchieste si dedicano al Sud Italia, eppure domenica 15 non si riuscivano più ad arginare le domande del pubblico. Lo stesso è successo ascoltando le tragiche vicende di Chico Forti e Stefano Cucchi. Il pubblico ha sete di sapere, offrire “solo” intrattenimento non basta.

Che rapporto si è creato tra gli ospiti e il TrentinoBookFestival?

Ora sono gli scrittori a “corteggiarci”, diciamo. Siamo riusciti a crearci un nome e continuiamo a crescere di anno in anno. A festival concluso, molti ospiti ci hanno ringraziato per il calore con cui il pubblico li ha accolti; Simone Cristicchi ci ha regalato un tweet di ringraziamento. Ma anche noi dobbiamo essere grati a tutti i nostri ospiti, per la passione che hanno saputo trasmettere in ogni conferenza, spettacolo e lettura. Il nostro obiettivo è proprio questo, infatti: riuscire ad avvicinare sempre più il pubblico ai libri e alla cultura. Abbiamo un impegno, una missione da portare avanti.

Siete pronti all’edizione 2015?

Non vediamo l’ora di rimetterci al lavoro, ma non voglio svelare nulla. Abbiamo già diversi contatti, ma preferisco che restino delle sorprese. Quel che ci interessa maggiormente è continuare a migliorare, ma senza snaturarci; vogliamo restare un festival a “dimensione umana”, senza folle oceaniche. Vogliamo che si instauri un rapporto vero tra l’autore e il lettore, che ci sia la possibilità di dibattere e riflettere insieme. Nella “dimensione umana” del Festival sono ovviamente compresi anche tutti i volontari che ogni anno ci aiutano nelle questioni organizzative e logistiche; senza di loro, senza il contributo di tutto il paese di Caldonazzo, non so se saremmo arrivati fino a qui. Il nostro Festival, pur con tutta la fatica e l’impegno che richiede, è una festa per tutti.

 

di (Martina Porzio)

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