Federica Pellegrini, un talento a tutto tondo: da campionessa sportiva a star dello spettacolo

Amatissima su instagram, conta 1.5 milioni di follower con cui condivide successi, ricordi e progetti. Ma ci sono ancora tante cose che non sappiamo...

di Martina Tronconi

Federica Pellegrini, personaggio a tutto tondo che ha fatto della carriera sportiva la base della sua vita, dalla quale si è evoluta fino a diventare una star dellospettacolo. Dopo aver dimostrato per  anni di non avere eguali in termini di competenza e mentalità nel nuoto, è iniziata una nuova fase  della sua vita fuori dalla vasca che l’ha portata in tv, sui giornali e negli eventi mondani. Amatissima  su instagram, conta una community di 1.5 milioni di follower con cui condivide successi, ricordi  e progetti. Ma ci sono ancora tante cose che non sappiamo…

Ti abbiamo vista entrare in scena nel lontano 2004 quando, da ragazzina, hai conquistato  una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene. Per quasi dieci anni hai risieduto nell’Olimpo del nuoto, nessuno era come te. Chi è Federica atleta e cosa rappresenta nella tua vita il nuoto? 

Ho avuto una carriera molto lunga, sono esplosa giovanissima e mi sono ritirata tardi, almeno per quelli che sono i tempi del nuoto, rimanendo sempre ai vertici. Il nuoto è stata una grande passione e, come tutte le passioni, a volte faticosa, ma mi ha dato delle emozioni incredibili e mi ha permesso anche di scegliere cosa fare in questa seconda parte della mia vita. Insomma, devo tanto a questo sport, ma credo di aver ricambiato con l’impegno che ho messo ogni giorno per quasi 20 anni. Federica atleta è quella che avete visto in tutto questo tempo, una persona testarda, determinata, consapevole di avere un talento, ma pronta a grandi sacrifici per valorizzarlo al meglio. La cosa che mi piace di più della mia carriera di atleta è che mi sono sempre risollevata dalle sconfitte, anche quelle più dure.

Sei famosa per avere esplicitato negli anni l’importanza di curare la propria salute mentale per performare al meglio nelle prestazioni sportive fisiche. Credi che non sia possibile  diventare un grande campione se si manca di equilibrio psicologico? 

Il talento se non è accompagnato da costanza nel migliorarsi e da equilibrio mentale rischia di essere sprecato. Gli sportivi nel corso degli anni sono diventati delle star, e questo aumenta enormemente aspettative e pressioni, se non hai le spalle larghe puoi rimanerne schiacciato. A volte noi atleti pensiamo troppo al corpo e poco alla testa, che invece è alla base di tutto.

Oggi sei una donna che ha saputo farsi strada anche fuori dal mondo dello sport, entrando nel mondo dello spettacolo. Naturale evoluzione o c’è stata una rivoluzione dentro di te? 

All’inizio è stata la voglia di provare qualcosa di nuovo, di uscire dalla comfort zone. Quando ho iniziato Italia’s Got Talent ero un po’ preoccupata da questa nuova esperienza, peraltro da conciliare con i miei impegni sportivi. Poco alla volta ho capito che è una cosa che mi diverte molto e ho acquisito una maggiore tranquillità, oltre che una grande  complicità con gli altri giudici e questo mi fa sentire a mio agio. Direi che è stata un’evoluzione graduale di cui sono molto soddisfatta.

Dal 2019 sei una dei giudici di Sky Italia’s Got Talent – noto programma che celebra il talento  di persone comuni. Come ti sei reinventata in questa esperienza?

In realtà ho lasciato che le cose evolvessero naturalmente, non mi sono snaturata per sembrare diversa da quello che sono. Certo, dopo 3 anni sono molto più sciolta e ho imparato meglio i tempi televisivi. Mi lascio anche più andare e si vede che con l’esperienza mi godo tutto al 100%. Poi quello che funziona secondo me è proprio il fatto che i giudici hanno personalità complementari che si integrano bene, e il gradimento del pubblico lo dimostra.

Ti abbiamo vista più volte emozionata di fronte al talento e l’umiltà di alcuni concorrenti, ti  sei mai in qualche modo rivista in quella determinazione di volersi esporre al pubblico? 

È davvero difficile non emozionarsi in alcuni casi, perché alla bellezza o alla difficoltà della  performance si aggiunge magari la storia personale di chi si esibisce. In alcuni casi mi rivedo  nella determinazione con cui hanno portato avanti la propria passione e il proprio sogno.

Negli ultimi anni gli sportivi, anche grazie ai social, hanno più possibilità di diventare delle  celebrities. Credi che – a differenza del passato – ci sia più contaminazione tra il mondo dello  sport e il mondo dello spettacolo?

Come dicevo prima, ormai gli sportivi sono diventati delle icone globali, con un seguito, anche social, davvero importante. In realtà non credo ci sia una maggiore contaminazione, perché l’attenzione del mondo dello spettacolo verso i personaggi dello sport c’è sempre stata. Alla fine cambiano i mezzi con cui si comunica, ma l’attrattiva dei campioni resta sempre molto alta.

Negli anni la tua vita privata è stata spesso reso pubblica, come hai vissuto questa esposizione mediatica?

In alcuni momenti è stato difficile, soprattutto quando ero più giovane soffrivo un po’ questa mancanza di privacy. Col tempo ci ho fatto l’abitudine e mi sono resa  conto che è un prezzo da pagare per la notorietà. Detto questo, ritengo comunque che ci siano dei limiti che non vanno valicati, essere persone famose non fa di noi dei bersagli da colpire impietosamente.

Cosa ha rappresentato per te abbandonare la tua carriera da sportiva?

L’ho fatto al momento giusto, quando ho ritenuto che si fosse chiusa una fase della mia vita. Ero già stata tentata di farlo in passato, ma sentivo che avrei avuto sicuramente dei rimpianti. Adesso i tempi erano maturi e Tokyo ha rappresentato la chiusura perfetta del cerchio. Anche se le gare mi mancheranno, sono convinta di quello che ho fatto; ho chiuso una fase meravigliosa della mia vita per iniziarne una nuova, che penso – e spero – possa essere  altrettanto bella.

Oggi sei membro ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale in rappresentanza degli  atleti, e chi meglio di te avrebbe potuto assumere questo incarico. Cosa provi quando guardi  i giovani atleti farsi strada?

Più che altro mi rivedo in loro, nel fatto di avere una strada davanti tutta da tracciare, con  la testa divisa fra il timore di non farcela e la speranza di avere successo. È emozionante  vedere la nascita di nuovi campioni, assistere al passaggio del testimone fra vecchie e nuove generazioni. Ogni volta che smette un grande campione, di qualsiasi sport, si pensa che niente sarà come prima, invece per fortuna c’è sempre un ricambio generazionale, si tratta solo di avere pazienza.

Un grazie speciale a Federica Pellegrini, augurandole il meglio per la sua vita e tutti i suoi progetti futuri!

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