Save the Food from the Fridge

L’unione di due culture e due tradizioni molto lontane, quella italiana e quella coreana, ha portato ad una nuova visione di progettazione indirizzata a stimolare la vita in chiave sostenibile. Lo Studio Jihyun-David, con sede tra Torino, Amsterdam e Seoul, grazie a questa brillante idea ha già ottenuto svariati riconoscimenti alla Milano Design Week, alla Maison & Objet di Parigi e alla Biennale di Amsterdam; ha iniziato il suo lavoro nel 2008 e presenta ora il progetto Save the Food from the Fridge.

Partendo da un’analisi di usi e costumi della coppia italo-coreana, si è arrivati alla concezione del rapporto con la cucina ed il cibo, presentando anche alle scuole gli effetti che il design può esercitare sulla vita di tutti i giorni. Sfruttando la conoscenza tramandata oralmente dai nonni, il duo Jihyun-David ha messo in pratica piccoli accorgimenti che possono conservare il cibo senza l’utilizzo del frigorifero e sfruttando materiali naturali, mantenendo così uno stretto rapporto con ciò che ingeriamo.

L’oggettistica che ne deriva è costituita da contenitori e ripiani a parete realizzati in legno d’acero trattato con cera d’api, accessoriati e differenziati per pietanza. La sabbia è utilizzata per mantenere le verdure verticalmente nella posizione di crescita e per equilibrare l’umidità; piccoli imbuti sono inoltre inseriti nei contenitori col fine di fornire l’apporto necessario d’acqua che all’aria aperta evapora. Ulteriori piccole ampolle d’acqua servono per testare la freschezza delle uova (che qualora fossero fresche, dovrebbero cadere sul fondo).

E ancora, contenitori in vetro con tappo in sughero per le spezie sono affiancati al riso, alimento capace di assorbire umidità, che passa anche attraverso il sughero dei vasetti vicini; un ripiano forato per le mele permette invece di tenere i frutti distanti tra loro, mentre per la corretta aerazione delle patate è stata progettata una vaschetta al piano inferiore, rigorosamente al buio per riprodurre fedelmente la loro crescita sotto terra, senza però far mancare il corretto ricircolo d’aria.

di Silvia Fabris

Lascia un commento

Your email address will not be published.