Belli e non, purché dannati

Los Angeles, basket, rap, breakdance, skate: gli ingredienti per una passerella da affrontare sportivamente ci sono tutti.

Il 24 giugno e in Via Palermo 10, a Milano si è tenuta la sfilata moda uomo di Frankie Morello. L’originalità del brand si supera e reinterpreta iconograficamente il basket-ball, il mood e le stampe dei B-Boy e dei rapper los-angelini, nonché il guardaroba dei breakdancers. Toni per un uomo aggressivo, quasi arrabbiato, che indossa volumi over-size, con bermuda a metà polpaccio persino in pizzo, catene dorate al collo, croci e stampe pitonate kitsch sulle t-shirt e sulle canotte sempre over.

Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti portano in scena l’atmosfera di Los Angeles e delle sue spiagge. A chi non verrebbe in mente Venice Beach con i suoi campi da basket, le piste di skate-board e gli angoli delle strade con sterei megalomani e breakdancers all’opera?! Bianco, nero, oro, colori contrastanti ma definitivi e rappresentativi degli ambienti che vogliono rievocare. Il ghetto, la multiculturalità, l’uomo di colore, tenebroso ma bellissimo. Anche i tessuti non smentiscono il contest e aiutano a ottenere il risultato: maglie metalliche, a rete, gilet e giacche in pelle, denim su tutto super-bleached. Gli stilisti nel backstage si sbottonano e ci dicono che è una collezione dedicata alle bande, alle ribellioni per le differenze sociali dei giovani e della gente più in generale. E nelle bande non sono tutti dei belloni, ma sono esteticamente varie.

Il top model, ventitrenne, di origine europea, Andrea Preti, a contrasto ha aperto e chiuso  la sfilata uscendo fuori da un tunnel, quello dei cattivi ragazzi. Lui, il bello tra i biechi, il buono tra i dannati.

Informazioni
http://www.frankiemorello.com/collection/man/s_s_13?

(di Lydia Cavaliere)

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