L’uomo che verrà dei Big

Vede l’uomo del prossimo freddo 201213 avvitato in vestiti nella classica nuance cammello, Neil Barrett. I colori sono pieni, decisi seppur gentili, un vero medley per ridipingere l’essenza dell’uomo in movimento. Inserti tipicamente urbani e lievemente strong reinventano le linee e pezzi più classici. Sherling texture per reinterpretare una comune felpa, un collo trapuntato per dare vigore al capo. Con piccoli, semplici ma ben costruiti dettagli sartoriali, ancora una volta Barrett raggiunge senza sforzo e con una sola falcata l’obiettivo finale: classicità senza tempo che veste l’uomo di domani, in continua evoluzione e movimento.
E’ invece in bilico come sempre tra suggestioni ironico-oniriche Roberto Cavalli, una favola raccontata da quattro animali, chiamati a rappresentare i quattro elementi. Il pitone per il fuoco, il coccodrillo per l’acqua, la tigre per la terra e le piume per l’aria. Che, irretiti e ammaliati dai suoni dell’incantatore, si trasformano in uomini. Prende vita così questa sfilata che vede piume e squame riportate sotto forma di ricami, jacquard a richiamare le scaglie del pitone o il manto di una tigre come il chiodo che impera sulla passerella. Giubboni doppiopetto di pelle con spalla a raglan e motivo di borchie impunturate portato con il pull animalier. Non mancano le stampe, marchio di fabbrica del brand, riproposte sulle camice. Insomma tanta ricerca nei materiali come nei tagli per questo uomo che verrà. Una nuova silhouette, giacche dalle spalle calate, pantaloni ammorbiditi sulle cosce, camicie in pashmina e cappotti destrutturati o con maniche a raglan. I colori sono quelli della notte e del mistero: neri, grigi e blu. Preziosi gli accessori dalle cinture di pelle di serpente e metallo, alle collane con cristalli di rocca e onice, passando per le fusciacche lasciate cadere sotto gli smoking ricamati.

Federica Piacenza

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