Gucci Epilogue: una favola la cui fine crea un inizio

Gucci

12 ore di live streaming, tre capitoli, una storia. Gucci presenta Epilogue, la collezione indossata dai designer che “tira fuori le interiora della moda”

Il 17 Luglio non è stato solo l’ultimo giorno della Milano Digital Fashion Week, ma anche la conclusione di un percorso in tre atti che ha portato ad Epilogue, la nuova collezione di Gucci. “Abbiamo rovesciato il budello e tirato fuori le interiora della moda. Questo è un esperimento: non assicuro nulla a nessuno, non so che succederà” afferma Alessandro Michele, direttore creativo della storica casa di moda, nella presentazione della collezione.

Un progetto rivoluzionario, a tratti visionario, che interroga su cosa ci sia dietro l’abito come mai nessuno ha fatto prima; l’atto finale di una favola in tre tempi che porta il creativo ad essere performer. Tutto comincia dal website Gucci, dove in live streaming viene presentata la preparazione alla campagna pubblicitaria. Una live di 12 ore, che culmina in una presentazione sul portale della Milano Digital Fashion Week.

Qui la voce di Alessandro Michele incontra quelle di Fabio e Damiano D’Innocenzo, registi romani, e del fotografo Alec Soth, in una descrizione della collezione. Tra racconti, foto di references e della location, si riesce a percepire l’atto del processo creativo nella sua essenza.

La collezione

Tramite una serie di pop up mostrati nel video di presentazione, Gucci ha mostrato il lookbook interattivo della nuova collezione. Ancora una volta sono presenti i rimandi all’iconico stile anni ‘70 di Alessandro Michele: stampe floreali e pattern optical incontrano velluti e camosci, per una collezione dal sapore retrò. Il focus è sulle calzature: gli stivali pitonati o monocolore sono adornati dal classico simbolo Gucci, rimando al mondo equestre.

Non modelli ad indossare la new collection, ma i ragazzi dell’ufficio stile; “Quest’ultimo movimento ruota intorno a un altro cortocircuito. Gli abiti verranno indossati da chi li ha costruiti – spiega ancora Alessandro Michele – I designer, con cui ogni giorno condivido lo stordimento della creazione, diventeranno interpreti di una nuova storia. Si impossesseranno della poesia che hanno contribuito a forgiare. Metteranno in scena quello che abbiamo appassionatamente immaginato”.

I capitoli precedenti

La prima parte di questo viaggio, iniziato a Febbraio, è andata in scena con la collezione FW 20-21, con la quale il designer ha voluto rendere omaggio al rito della sfilata. “Un’azione liturgica che sospende l’ordinario”, una giostra in cui è in mostra il processo di preparazione che culmina nell’atto del defilè. Il secondo capitolo, invece, è stato la campagna pubblicitaria pubblicata a maggio, dove sono stati i modelli a costruire le immagini.

“L’epilogo che oggi vi consegno somiglia molto a un preludio. Uno spartiacque che chiude e apre al tempo stesso, una soglia da cui ripartire per provare a immaginare il domani”, termina Alessandro Michele. Con la decisione di non sfilare più a settembre prima, e con Epilogue dopo, Gucci crea la chiusura che apre ad un nuovo inizio.

 

di Francesca Salza

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