Milano: The inside story of Italian Fashion, al cinema

Diretto da John Maggio e scritto da Alan Friedman e Giuseppe Pedersoli, in 90 minuti riassume e narra la storia della moda italiana meneghina dagli albori ai giorni nostri

di Sofia Rosa Palumbo

In arrivo il docufilm sulla storia della moda Made in Italy

Già presentato a conclusione della Fashion Week donna a Milano, The inside story of Italian Fashion è un docufilm il cui arrivo nelle sale di tutta Italia è previsto per il 27 maggio 2024. Diretto da John Maggio e scritto da Alan Friedman e Giuseppe Pedersoli, in un totale di 90 minuti riassume e narra la storia della moda italiana meneghina dagli albori ai giorni nostri, senza tralasciare il culmine del successo raggiunto con la conquista del Made in Italy nel mondo durante gli indimenticabili anni ‘80. 

Missoni e Armani: gli anni d’oro da Palazzo Pitti a Milano…

Si parte dall’aprile del 1967 con la prima sfilata di Missoni a Palazzo Pitti: fu in quest’occasione che Rosita decise di mandare in pedana le modelle che indossavano alcuni abiti in sottilissima maglia di lamè nero, senza alcun indumento intimo al di sotto. Nel pieno degli anni della trasformazione, lo scandalo fu però un’opportunità preziosa per mettere in luce la Maison – la quale l’anno seguente colse l’occasione per trasferirsi a Milano, dove presentò, su poltrone gonfiabili e mobili galleggianti, la propria collezione primavera/estate alla Piscina Solari (anche perché non fu più invitata a sfilare nella cosiddetta città del Giglio a causa del pregresso incidente). Ed è proprio così che si entra nel vivo del racconto: dalla culla di Giorgio Armani, l’indiscusso re dello stile che riuscì a dare alla città l’attuale fama di Capitale della moda. 

…fino al racconto di cronaca nera di Gucci e Versace

Agli anni d’oro seguono però le tragiche vicende che riguardarono le famiglie Gucci e Versace. Da una lato l’omicidio di Gianni a Miami, dall’altro quello di Maurizio (in questo caso meno romanzato rispetto al racconto del noto House of Gucci di Ridley Scott): entrambi eventi che contribuirono a gettare un velo di ombra e mistero sulla scena dell’haute couture italiana, finendo per incuriosire anche chi la moda solitamente non s’interessa.

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