Essere ambigui. Necessità e attrazione

Erano i figli della Luna per Platone. Gli esseri androgini, il terzo genere che partecipa della natura di uomo e donna. Una lunghissima tradizione dunque, mille storie da raccontare e altrettanti significati palesi o nascosti che siano. E oggi? Cosa spinge Brand come Jean Paul Gaultier o Marc Jacobs ad utilizzare modelli androgini nelle loro Ad Campaign? Facciamo un passo indietro: siamo nei Ruggenti anni ’20 e nell’imperversare di look alla maschietta e capelli a caschetto, emerge forte la figura di Greta Garbo, la quale grazie al contributo del costumista Adrian ben presto diventerà icona dell’eleganza androgina. Ancora: era il 1967 quando nel panorama della moda sorge la stella di Twiggy, che con capelli corti, sguardo assente e magrezza longilinea conquista tutti, compreso l’allora Re delle scene musicali David Bowie col quale poserà per uno scatto rimasto nella storia. Negli anni ’80, invece, chi fa dell’ambiguità la propria cifra stilistica è il mondo musicale: da Annie Lennox a Boy George a Prince. Il fenomeno non si arresta, anzi fa leva sull’attrazione inconsapevole o meno, che l’essere umano ha per “l’altro da sé”, un doppio non categorizzato in stereotipi. E questa tendenza è stata percepita dal fashion system, che sempre più spesso mostra in passerella modelli dai tratti femminili, come è il caso eclatante del modello serbo Andrej Pejic. A soli 19 anni è uno dei modelli più amati dagli stilisti; riesce ad incarnare insieme ambiguità e mistero tanto da far pensare che esprima un nuovo canone di bellezza. Jean Paul Gaultier lo fa sfilare per le collezioni uomo e donna, Andrej non delude e si mimetizza alla perfezione. Protagonista anche di una campagna pubblicitaria dello stesso stilista e  della campagna della linea easy-chic di Marc Jacobs per la P/E 2011. Più conosciuto Baptiste Giabiconi, musa di Karl Lagerfeld, capace di un trasformismo sinuoso e mai stonato. Forse la necessità di indossare una maschera, forse un’attrazione irrazionale o forse il dover mostrare corpi magri e senza forme. Certo è che il feminan rappresenta una nuova tendenza così eterea e misteriosa che non ci resta che osservarla, scoprirla e perché no farsi ammaliare.

Luana Lupacchini

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