Dietro gli occhiali di Lagerfield

Avete mai provato ad immaginare come vede il mondo Karl Lagerfeld dietro ai suoi onnipresenti occhiali neri?
Il lato “segreto” di uno dei fashion designer più geniali e controversi del mondo del fashion system, viene svelato dalla mostra “Karl Lagerfeld. Percorso di Lavoro” inaugurata a Roma lo scorso 16 febbraio e aperta al pubblico fino al 10 aprile.
Dopo un periodo a Parigi alla Maison Europèenne de la Photographie, questa mostra fotografica approda a Roma col patrocinio di Alta Roma e ripercorre le tappe del Kaiser dal suo primo approccio alla macchina fotografica datato 1987, con i primi scatti realizzati per le ad campaign di grandi griffe, sino ad arrivare alla fase più sperimentale di oggi.
Attraverso queste opere si entra in un mondo dove il fulcro è l’ossessiva ricerca della bellezza e della perfezione. Immagini (come Lagerfeld stesso ama definirle) non prive di riferimenti alla storia dell’arte, come nella campagna per Fendi in cui si riconosce l’atmosfera sospesa e irreale di Edward Hopper. Si ritrovano anche numerose citazioni mutuate dalla fotografia tedesca degli anni ’20 e da coloro che ne sono stati influenzati, Helmut Newton tra gli altri.
E tra gli scatti per numerose copertine di magazine internazionali e le immagini della sua Musa ispiratrice, il modello androgino Baptiste Giacobini, appare anche un Karl Lagerfeld estraneo a molti. Un lato malinconico e lontano dal glamour che ritrae una serie importante di paesaggi e città come “Another side of Versailles” o “Serie Casa Malaparte” o una vicina Capri triste e romantica al tempo stesso.
Lagerfeld stesso afferma che la fotografia fa parte della sua vita: “rappresenta la quadratura del cerchio delle mie ‘ansie’ artistiche e professionali. […] guardo il mondo e la moda con l’obiettivo fotografico”.
E se quasi nessuno è riuscito a guardarlo veramente negli occhi, questa è l’occasione per scoprire cosa c’è veramente dietro ai suoi occhiali!

Luana Lupacchini

Karl Lagerfeld. Percorso di lavoro
Chiostro del Bramante, via Arco della Pace 5, Roma
Dal 16 febbraio al 10 aprile 2011

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