Tod’s AI 2022-23: una declinazione di stereotipi del guardaroba maschile

Una collezione che vuole valorizzare la storia del marchio per trasportarla in un futuro plausibile pur mantenendo le proprie radici

Non è l’etichettatura ad alimentare l’italianità di Tod’s quanto la sua capacità di rinnovarsi continuamente è la sua difesa. La stessa Tod’s che nasce dalle mani di quello che era un piccolo calzolaio, Filippo Della Valle, che cuciva suole e tomaie nella cucina di casa. Da un piccolo laboratorio a un marchio in grado di affermarsi come punto di riferimento nel panorama internazionale del lusso.

Una storia tutta italiana intrisa di passione e dedizione. Tod’s, infatti, rappresenta oggi uno dei principali player nella produzione di calzature, pelletteria, abbigliamento e accessori di lusso. Il portabandiera nel mondo del Made in Italy, nell’espressione del lifestyle italiano e di una qualità impareggiabile.

ITALIAN ROUTES, la collezione 

A dare continuità alla storia del marchio è la sfilata ITALIAN ROUTES, presentata il 16 Gennaio 2022 in digitale al Castello di Rivoli. Un inno alle origini italiane, una celebrazione al Made in Italy. Non a caso la scelta del museo torinese che, come suggerisce il direttore creativo Walter Chiapponi, «valorizza l’importanza dell’arte contemporanea italiana in un contesto di architettura storica».

Nella scelta della location appare anche il sentimento che anima la nascita di una collezione che «vuole attualizzare gli stereotipi della moda maschile». L‘intento della collezione, infatti, è quello di trasportare il marchio in un futuro plausibile. Un futuro dai confini più labili, un gioco di continue contaminazioni da cui prende vita «una collezione piccola ricca di ispirazioni e di sentimenti».

Lo shearling diventa la vera pelliccia ecologica, perché ottenuto dalla tosatura dei montoni; il peacoat mantiene le sue naturali proporzioni abbinato a pantaloni in velluto a coste, e il trench si costruisce con un morbido panno. La tradizione si fonde così a nuovi stimoli.

I mocassini, il vero must del brand, diventa più morbido. Il gommino della sua suola, formato dapprima da 133 piccole sfere, frutto di circa 100 passaggi di lavorazione di cui molti svolti manualmente, si ingrandisce. Anche gli stivaletti assumono un appeal più rilassato. La loro suola diventa infatti alta e il gommino gonfio.  

«E poi c’è il calzino bianco, in lana, che è molto chic ed esprime un lusso snob e intellettuale soprattutto se portato con i mocassini» afferma Chiapponi. Per il Castello di Rivoli si susseguono poi maglioni dai colori terrosi con ricami a rovescio che «sovvertono i canoni comuni e assicurano un’immagine rilassata e decisa».

Così, in un momento ancora dominato dall’incertezza, il brand lancia un messaggio di rinascita, nuove visioni che immaginano il guardaroba maschile dinamico e cool. Look autentici che preservano le radici del proprio passato e che stanno sempre al passo coi tempi.  

di Isotta Canapieri

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