Hermès: una FW 21 tra New York, Parigi e Shanghai

La maison francese Hermès ha svelato la collezione ready to wear Autunno/Inverno 2021 con una presentazione che sfida la distanza fisica

Hermès FW 2021 alla PFW

La maison francese Hermès ha svelato la collezione ready to wear Autunno/Inverno 2021 con una presentazione che sfida la distanza fisica. Lo show è composto da tre atti divisi in tre diversi continenti, il tutto seguito in livestream. Il difficile periodo di pandemia, che tanto ha influenzato il mondo della moda, ha sicuramente testato il livello di creatività dei designer. In un mondo che sta imparando a fare i conti con lo smart working, i professionisti più creativi cercano di creare contenuti sempre più interessanti. I tre atti sono stati divisi tra il Park Avenue Armory di New York, La Garde Républicaine di Parigi e la Maison Hermès a Shanghai.

Primo Atto, New York: l’arte del movimento

Il primo atto della sfilata si è svolto a New York. La Grande Mela è il teatro della prima parte di questa presentazione, con una performance coreografata da Madeline Hollander. Movimenti semplici, puliti e schematici, ripetuti dalle ballerine in un crescendo di intensità, che rimandano al pensiero di un rituale. La musica accompagna la danza alternando attimi con note basse e serie a melodie più gioiose abbinate ai sorrisi delle protagoniste. Per quanto riguarda gli outfit, la semplicità la fa da padrona. Outfit total brown composti principalmente da turtleneck e gonna midi morbida con dettagli in pelle e, a concludere, uno stivale classico ma elegante.

L’unico pezzo che si differenzia è un abito, sempre in nuance marrone, che si allinea benissimo con lo stile degli altri capi. Per quanto riguarda la misteriosa location, ci troviamo al Park Avenue Armory. L’ambiente è scuro, quasi tenebroso, scandito però da ampi tendaggi arancioni, colore simbolo del brand. Un luogo semplice, minimal, caratterizzato da dettagli capaci di renderlo al tempo stesso avvolgente. Dal movimento armonioso delle tende al pavimento lucido che riflette il ballo delle performer. Tutto in questo show sembra essere al punto giusto.

Secondo Atto, Parigi: il cuore della sfilata

Cambio di continente, cambio di location. Dopo la Grande Mela si passa in Europa, più precisamente a Parigi, con la presentazione della collezione. I colori rimangono in linea con quelli del primo atto. Location scura illuminata dalle iconiche scatole arancioni della maison, disposte per tutta la grandezza del palco a creare il percorso per le modelle. I capi presentati sono in linea con il vocabolario di Hermès, caratterizzato da pellami di alta qualità e forme semplici. Sono però i dettagli a rendere unico ogni articolo. Borchie, plissettature e uso del matelassè sono molto ricorrenti e donano un tocco originale a questi prodotti iconici.

In questo caso, una novità è rappresentata dalla presenza del denim scuro e sartoriale e dai riferimenti all’abbigliamento tecnico da ciclismo. Per quanto riguarda i capispalla troviamo diverse varianti. Dai giubbotti in pelle, puliti e raffinati, ai cappotti double-face, più innovativi e originali, fino ad arrivare al poncho-parka. Dettaglio fondamentale: le frange. Il colore principale della collezione è il marrone, proposto in varie tonalità, affiancato da beige, nero, qualche rosso e, ovviamente, il blu del denim. A conclusione degli outfit, un classico stivaletto in pelle, perfetto per ogni occasione.

Terzo Atto, Shanghai: una coreografia di moda

Per il terzo e ultimo atto ci trasferiamo a Shanghai, dove ha luogo una coreografia di Gu Jiani. Il finale sembra collegato da un filo conduttore alle performance precedenti. Ciò che si nota subito è la presenza del pubblico, che ha avuto l’occasione di ammirare un grande esempio di danza interpretativa. La coreografia si svolge sempre in uno spazio scuro dove le ballerine, con una serie di movimenti meccanici, spostano una serie di scatole, sempre di colore arancione. Con il passare del tempo la danza si fa sempre più complessa e le performer intrecciano tra loro movimenti ampi e pieni di emozione. A differenza del primo atto, qui troviamo outfit composti da pantalone nero in pelle e maglioncino turtleneck nero stampa a quadri bianchi in stile optical. In questo caso, l’assenza di scarpe è dovuta allo stile della danza, così da poter conferire una maggiore espressività alla performance. Alla fine della presentazione ci si rende conto di come suono, movimento e moda si uniscano perfettamente in un trittico di emozioni.

di Carlotta Gasparato

Lascia un commento

Your email address will not be published.