Clean beauty: un fenomeno green

Una nuova bellezza all’insegna di un minor impatto ambientale

a cura della Redazione

Foto di Silvia da Pixabay

Un rifiuto verso gli ingredienti inquinanti e/o tossici

Sì ai prodotti naturali, alle etichette “trasparenti” e alle liste corte di ingredienti, e un immenso no agli elementi e ai prodotti chimici che inquinano l’ambiente. Un fenomeno che sta diventando sempre di più un vero e proprio movimento attivista da parte di quei consumatori attenti che selezionano con grande consapevolezza i prodotti per la propria skin care.

La cosmetica “clean”, come si può intendere dal termine stesso, è pulita, amica della pelle, sana, poiché utilizza ingredienti autoctoni, km 0 e biodegradabili. I consumatori attivisti si impegnano nella rivoluzione del mondo della cosmesi, incentivandola all’abbandono di sostanze chimiche e sospette. L’obiettivo è quello di far adottare a queste grandi aziende di produzione di cosmesi un approccio green e sostenibile. I pilastri cardine del movimento sono etica, trasparenza, sostenibilità e sicurezza, tutti termini che in qualche modo abbracciano la tendenza eco e green.

Più in concreto…chi è davvero sostenibile e come riconoscerlo

Da citare sicuramente Beautycounter, un brand americano che ha eliminato tutti gli ingredienti ritenuti dannosi per le persone e per il Pianeta. L’obiettivo è quello di impattare il meno possibile negativamente sulla salute umana e sulla società in toto, nonché sull’ambiente circostante, adottando e incrementando tecnologie ecologiche emergenti per la produzione e approfondendo la conoscenza dei consumatori e la loro consapevolezza in merito a ciò che è veramente green.

Numerose aziende applicano un bollino di sicurezza, con la scritta “clean” per certificare e rassicurare i consumatori in merito alla composizione naturale del prodotto, che risulta sulfate free, paraben free, cruelty e phthalate free. I cosmetici firmati Lush, ad esempio, risultano “nudi”, “spogliati”: non vengono confezionati e in questo modo si risparmia la plastica e si azzera l’utilizzo di prodotti “no clean”.

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