Fondazione Prada e la mostra di Wes Anderson e Jaman Malouf

Fondazione Prada

Il Sarcofago di Spitzamus e altri tesori: a Fondazione Prada una mostra fuori dagli schemi che racchiude tesori antichi e moderni e ci conduce in un viaggio ricco di monili ricchissimi

Toccando la sabbia dorata, mentre siamo seduti in riva al mare a guardare il tramonto, possiamo ammirare l’oro del sole e della spiaggia. Questi colori e queste sensazioni ci rimandano a un altro luogo che nel passato è stato ricco e fertile. L’Egitto, con le sue spiagge brillanti e i suoi tesori inestimabili, è ancora oggi una meta turistica gettonatissima per chi vuole rilassarsi nel lusso e nelle ricchezze. È nelle piramidi, inoltre, che si nascondono le più grandi opere, riunite tutte intorno al sarcofago di un Faraone.

La mostra è stata organizzata per la prima volta a Vienna e viene riproposta a Milano, nello spazio espositivo di Fondazione Prada

È questo il tema della mostra Il Sarcofago di Spitzamus e altri tesori, un progetto espositivo concepito da Wes Anderson e Juman Malouf, dal 20 settembre 2019 al 13 gennaio 2020 presso Fondazione Prada, Milano. Organizzata in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, riunisce 537 opere d’arte e oggetti selezionati dal regista cinematografico Wes Anderson e dall’illustratrice, designer e scrittrice Juman Malouf.
Le opere provengono da dodici collezioni del Kunsthistorisches Museum (Collezione egizia e del Vicino Oriente, Antichità Greco-Romane, Galleria dei Dipinti, Museo Etnografico, Museo del Teatro, Collezione di Antichi Strumenti Musicali, Dipartimenti di Armi e Armature, Carrozze, Kunstkammer, Gabinetto di Numismatica, Biblioteca, Collezione del Castello di Ambras) e da undici dipartimenti del Naturhistorisches Museum di Vienna.

Cosa ci spinge a collezionare, a conservare, a circondarci di oggetti che ci parlano di un mondo che non possiamo vivere?

La mostra è quindi una riflessione sulle motivazioni che portano a collezionare oggetti d’arte, così come i Faraoni, che perfino nel proprio luogo di morte, attorno al sarcofago, si circondavano di opere d’arte, cimeli e ricchezze. Il progetto esplora un arco temporale che si estende dal 3.000 a.C., datazione attribuita all’oggetto più antico della mostra. Si tratta di un bracciale di perle in faience egizia del Kunsthistorisches Museum.
Quello più recente, invece, ha datazione 2018, l’anno a cui risalgono tre uova di emù proveniente dalla raccolta del Naturhistorisches Museum. L’intento è quindi quello di guardare al passato, di sfidare i canoni tradizionali che definiscono le istituzioni museali e di proporre nuove relazioni tra queste e le loro collezioni, tra le figure professionali e il pubblico dei musei. Le scelte delle opere non hanno nulla di accademico.
Il progetto si completa con un libro d’artista edito da Fondazione Prada. Si presenta come un grande contenitore museale tascabile, un piccolo tesoro prezioso da portare sempre con sé.
 
di Ilaria Nassa

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