Il Tango della Vecchia Guardia – Avvolti dal tango di una volta

 

Mecha Inzunza de Troeye lo guardò per qualche secondo, e per un attimo lui temette di venir rifiutato. Ma subito dopo la vide lasciare il bocchino fumante appoggiato sul portacenere e alzarsi in piedi. Ci mise un’eternità a farlo, e il movimento con cui appoggiò la mano sinistra sulla spalla destra del ballerino sembrò insopportabilmente languido. Però la melodia era già alla battute migliori, avvolgendoli entrambi, e Max seppe all’istante che quella musica era dalla sua parte.

Lei ballava in modo sorprendente, notò ancora una volta. Il tango non richiedeva spontaneità, ma intenzioni inusitate ed eseguite immediatamente in un silenzio cupo, quasi rancoroso. E così si muovevano entrambi, con incontri e allontanamenti, torsioni del busto calcolate, intuizioni reciproche che consentivano di scivolare con naturalezza …

Eccoli i due protagonisti dello splendido romanzo di Arturo Pérez-Reverte, Il tango della Vecchia Guardia, l’uno di fronte all’altra, stretti in una danza che li porterà da un continente ad un altro, dalle sale da ballo di un transatlantico ai postriboli della Buenos Aires degli inizi del Novecento; dalle atmosfere calde e profumate della Francia del Sud agli scorci luminosissimi della penisola sorrentina, tra intrighi internazionali e partite di scacchi.

Lei, femmina spagnola dall’incedere regale e moglie di un famoso compositore, lui, ballerino mondano di origini italiane, e all’occasione arrivista e truffaldino: espressioni di mondi apparentemente lontani che il momento del tango fonde con la sua carica di ritmo e lascivia, soprattutto se consumato nelle terre di papponi e prostitute.

È dunque un romanzo densissimo quello dello scrittore spagnolo, fatto di dettagliate descrizioni che danno al lettore in senso dello spazio e del tempo. Niente sfugge alla sensibilità del narratore nel raccontare: gli abiti, i profumi, le musiche, le atmosfere sempre mutevoli.

Un esercizio di scrittura di altissimo spessore che ha permesso ad Arturo Pérez-Reverte di dare alle stampe (in Italia per i tipi Rizzoli) l’ennesimo successo editoriale. Lo scrittore, infatti, è già noto al grande pubblico per i romanzi Il maestro di scherma e Il club Dumas (da cui Roman Polanski trasse ispirazione per il film La nona porta). Oggi, membro della “Real Academia Espanola de la lengua”, ieri, giornalista d’assalto, Pérez-Reverte ha fatto della scrittura la sua arte, il suo mestiere. E qualcuno già pensa di paragonarlo al nostro Umberto Eco.

Il tango della Vecchia Guardia è una storia complessa e seducente, in cui umanità diverse si sfiorano e affrontano, si lambiscono e azzannano, nella vita come nelle sequenze ritmiche e spasmodiche della danza che, per definizione, racchiude il segreto della sensualità: il tango. Ballo antico di cui lo scrittore ripercorre la nascita e l’evoluzione: dalla ruvidezza carnale delle prime manifestazioni, ai tempi della deportazioni degli schiavi; sino alle raffinate sale da ballo nella Parigi di Picasso.

 

Il Tango della Vecchia Guardia
di Arturo Pérez-Reverte
ed. Rizzoli – collana Scala stranieri

 

(di Rosa Gioffrè)

 

 

 

1 Comment

  1. Un libro bellissimo che consiglio a tutti, tangueros e non! Descrive perfettamente le sensazioni e le emozioni che si provano ballando il tango, la finezza della comunicazione non verbale al suo piú puro stato.
    Grazie a questa recinsione ho scoperto un’opera che ho letto tutta d’un fiato.

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