Inattività Fisica e Disfunzione Erettile

Le malattie cardiovascolari sono strettamente correlate alla Disfunzione Erettile, con la quale condividono numerosi fattori di rischio come l’inattività fisica, l’obesità, l’ipertensione arteriosa e la sindrome metabolica. Pertanto, il deficit erettile può essere considerato un segnale precoce di malattia cardiovascolare, rappresentando un’occasione per modificare lo stile di vita attraverso l’introduzione di un regime dietetico salutare e lo svolgimento regolare di attività fisica. Perdere peso, scegliere modelli alimentari salutari e incrementare l’attività fisica sono senza dubbio un’efficace strategia per la diminuzione del rischio di disfunzione erettile.

Ma con quale frequenza è necessario svolgere attività fisica per ridurre il rischio? Questo aspetto è stato indagato da un’interessante ricerca pubblicata quest’anno sul Journal of Sexual Medicine: “Physical Activity to Improve Erectile Function: A Systematic Review of Intervention Studies”. La ricerca ha considerato tutti gli studi che hanno indagato il tema dal 2006 al 2016 al fine di analizzare i livelli di attività fisica necessari a ridurre il rischio di Disfunzione Erettile.

Quali le conclusioni? Le raccomandazioni dovrebbero includere un allenamento costituito da 40 minuti di esercizio aerobico di intensità da moderata a intensa 4 volte alla settimana. L’esercizio settimanale di 160 minuti per 6 mesi contribuisce a ridurre i problemi di erezione negli uomini affetti da disfunzione erettile causata da inattività fisica, obesità, ipertensione, dalla sindrome metabolica e/o dalle malattie cardiovascolari.

di Francesca Calligaro

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