I mille splendidi soli di Santorini

 

La perla delle Cicladi è un trionfo di luce e di azzurro, il colore greco per eccellenza

 

Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro ai suoi muri”.

I versi che il poeta persiano Saib-e-Tabrizi ha composto per l’amata città di Kabul nel XVII secolo, sembrano essere, oggi, gli unici in grado di trasmettere la magia di Santorini.

Una magia fatta di sole e di luce che ogni anno attira migliaia di turisti, disposti ad attraversare il pianeta pur di assistere all’incredibile spettacolo del tramonto. Un rito collettivo che vede centinaia di persone invadere pacificamente le strette viuzze di Thira, Imerovigli e Oia, armate solo di macchina fotografica, per immortalare “quel” momento: quello in cui il sole  sembra addormentarsi nelle tranquille acque del mar Egeo.

La stessa isola che durante il giorno abbaglia con le sue case bianchissime, il cielo perennemente terso e un mare così blu da confondersi con l’orizzonte, alla sera regala tramonti infuocati che dal rosso e dall’arancio sfumano delicatamente verso tenui rosa e viola, invitando a un divertimento più raccolto e silenzioso, quasi “intimo”.

La regina delle Cicladi è la sola dell’intero arcipelago a poggiare su un vulcano, o meglio, su quel che ne resta dopo la spaventosa esplosione che, circa 3600 anni fa, ha semidistrutto l’isola, lasciandole in eredità la forma a mezzaluna con cui tutti la conoscono. Dell’originaria forma tonda restano, oltre a Santorini, altre quattro isole minori che compongono un piccolo arcipelago: Thirassia, in cui è presente un solo villaggio; Nea Kameni, formatasi in seguito alle successive eruzioni vulcaniche e completamente disabitata; Palea Kameni, sorella maggiore di Nea Kameni e come lei di origine vulcanica; infine Aspronisi, detta “isola bianca”.

L’intero arcipelago è visitabile; ogni giorno si organizzano escursioni in veliero all’interno della celebre Caldera, il braccio di mare che divide Santorini dalle altre isole. Prima il paesaggio quasi lunare di Nea Kameni, poi un tuffo nelle sorgenti calde di Palea Kameni e infine il tramonto, visto direttamente dal mare, lasciano senza fiato persino i più impassibili di fronte alle emozioni.

Santorini va visitata, esplorata, vissuta. La varietà di paesaggi, il contrasto tra il sud – pieno di giovani, coppie e famiglie – e il nord – selvaggio, battuto dal vento e di una bellezza mozzafiato – e l’unicità delle cittadine a picco sulla Caldera,  rendono Santorini un’isola unica nel suo genere. Prendete una macchina, un quad o una moto e via! Il vento nei capelli è garantito, così come il divertimento.

Raggiungibile a piedi da Akrotiri, famoso sito archeologico ottimamente conservato, ecco la Red Beach: una stretta lingua di pietre e sabbia vulcanica a cui deve la sua caratteristica colorazione e il suo nome. Un consiglio? Meglio raggiungerla con le sneakers. Risalendo il sud dell’isola si arriva al villaggio di Perissa, su cui domina il monte Mesa Vouno, sulla cui sommità si trovano le rovine dell’antica Thira; se vi piace l’avventura, perché non andarci a piedi o a dorso di mulo? Ma Perissa e Perivolos sono anche le due mete più ambite dai patiti di windsurf e sci d’acqua, grazie all’onnipresente vento.

Se vi piace lo stile informale di Perissa ma cercate al tempo stesso qualcosa di più, è Kamari il posto che fa per voi: spiagge attrezzate, negozi, locali e ristoranti si susseguono a ritmo vertiginoso in questo angolo “easy chic”, adatto a tutte le tasche.

“Vento nei capelli”, “scogliere”, “mare che si perde nel cielo” (o viceversa?) e “guidare senza meta” sono il vostro comandamento? Andate a nord. Raggiungete il piccolo villaggio di Karterados e da lì scendete verso Vourvoulos (Santorini è un unico, infinito saliscendi). La strada che porta fino a Oia è un susseguirsi di scogliere e spiagge, come Paradise e Kouloumbos Beach, che vi faranno innamorare perdutamente del mar Egeo e della sua immensità. La zona è decisamente meno battuta dai turisti rispetto al sud, anche a causa del forte vento che rende il mare quasi sempre mosso. La bellezza del nord è selvaggia, aspra, fatta di quella natura che, per fortuna, l’uomo non riesce a domare. Ma il meglio, come si dice di solito, deve ancora venire.

Eccola lì, la Caldera. La scogliera nata dopo l’esplosione del vulcano si erge in tutta la sua imponenza, quasi fosse consapevole dell’effetto che, irrimediabilmente, provoca in ogni singolo visitatore. E, come dei gioielli che ornano una corona, Thira, Firostefani, Imerovigli e Oia impreziosiscono la Caldera. Thira, il capoluogo, con il suo dedalo di viuzze e case bianche domina la scena, affacciandosi  maestosamente su Nea Kameni.

É una cittadina vivace, piena di locali e ristoranti, sempre affollata di turisti, che però non ha perso quell’aria inconfondibilmente greca. Da Thira è possibile scendere – a piedi, con la teleferica o a dorso di mulo – fino al porto antico, un piccolo angolo di acqua cristallina e taverne tipiche dove gustare ottimi piatti a base di pesce e, ovviamente, ammirare la luce del tramonto.

Camminando lentamente lungo la strada panoramica che da Thira conduce a Imerovigli, si raggiunge il piccolo borgo di Firostefani. Più tranquillo del capoluogo, Firostefani regala ai turisti una vista impareggiabile sulla Caldera e, proprio come Thira, è meta prediletta per i tantissimi che aspettano il tramonto. Il punto più alto dell’isola è Imerovigli, incantevole villaggio a 300 metri di altezza.

Esclusivo e riservato, Imerovigli è oggi un “buen retiro” di gusto e raffinatezza assolute a soli 3 km da Thira. Scendendo nuovamente si raggiunge il villaggio più a nord di tutta Santorini: Oia. La bellezza di Oia è struggente, fatta di emozione pura, difficile da raccontare. Questo villaggio vive sospeso nel tempo e, nonostante i turisti che lo affollano, è riuscito a conservare intatta la sua anima; musei, boutique di artigianato locale, raffinati ristoranti e lussuosi boutique hotel non hanno tolto a Oia un grammo del suo fascino. La sua posizione è senza dubbio privilegiata e il borgo gode della miglior vista di Santorini sulla Caldera e sul tramonto.

È qui che il tramonto si trasforma in una celebrazione collettiva; per trovare il punto di osservazione giusto, le persone arrivano anche 2-3 ore prima del grande evento. Gruppi di amici, famiglie e coppie innamorate che si dichiarano amore eterno salutano il sole con un lungo applauso, che il vento trasporta lungo le tortuose vie della minuscola città.

Non si può parlare di Santorini senza citare la sua fantastica cucina. Ogni villaggio offre un’ampia varietà di ristoranti e taverne, adatti a soddisfare i gusti di tutti e, magari, a non far piangere le tasche di nessuno. Mangiare con vista sulla Caldera è un’emozione che può costare piuttosto cara, ma con un po’ di fiuto si trovano ristoranti ugualmente buoni a prezzi più contenuti. A Oia è ottimo Melitini, un piccolo ristorante a pochi passi dal centro, specializzato nella cucina delle Cicladi; imperdibili le sue polpette di pomodoro “alla Santorini”.

 

A Firostefani invece, si mangia con vista sull’Egeo da Vanilia: cortesia, panorama da 10 e lode e buona cucina sono gli ingredienti che rendono questo ristorante uno dei più gettonati della zona. Se invece vi trovate a Kamari, non potete perdervi una cena alla taverna Lolos: il souvlaki di pesce spada è una prelibatezza, così come i gyros di pollo e il tipico pastitzo greco.

Santorini, l’isola delle meraviglie: paesaggi da cartolina, mare cristallino e buona cucina. Perché non partire subito?

 

di (Martina Porzio)

 

 

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