Spielberg riporta West Side Story sul grande schermo

In arrivo nelle sale italiane dal 23 dicembre il nuovo adattamento cinematografico del celebre capolavoro di Broadway

Il film racconta le rivalità tra gang nella New York degli anni Cinquanta e parla dell’amore che va oltre le barriere delle differenze sociali e culturali

Rivalità e amori proibiti sono gli ingredienti principali di molte delle storie più amate di tutti i tempi. Questo ossimoro shakespeariano è anche alla base di una delle attesissime uscite di questo dicembre: West Side Story. La pellicola, nelle sale italiane dal 23 dicembre e distribuita da Walt Disney Company Italia, è il secondo adattamento filmografico dell’omonimo musical di Broadway del 1957. Il musical originale aveva libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim ed era stato ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

A voler riportare sul grande schermo dopo sessant’anni (il primo film, diretto da Robert Wise e sempre dal regista e coreografo Jerome Robbins, è del 1961) uno dei musical più famosi di sempre è Steven Spielberg. Il regista, vincitore degli Academy Awards, aveva espresso nel 2014 il suo desiderio di creare un remake di quella che lui stesso definisce la più grande partitura musicale mai scritta per il teatro. E così, nelle mani di uno dei registri probabilmente più talentuosi del nostro secolo, ecco che uno dei classici di Broadway viene portato alla luce, con una nuova forma e sensibilità culturale, ma con lo stesso e immortale messaggio universale.

Montecchi e Capuleti nella New York degli anni Cinquanta

West Side Story è (spoiler alert) una tragedia. E non poteva essere diversamente, visto che la fonte letteraria a cui si ispira è Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Per chi non lo sapesse, infatti, la trama segue l’amore proibito tra due giovani appartenenti a due fazioni rivali. Solo che, a differenza di Romeo e Giulietta, non ci troviamo in Italia, bensì a New York, e a fronteggiarsi non ci sono più le famiglie dei Montecchi e Capuleti, ma le gang degli Sharks e dei Jets. Siamo negli anni Cinquanta, e ci troviamo nel quartiere del West Side di Manhattan, New York.

Due gang rivali se ne contendono il controllo territoriale: gli Sharks, un gruppo di immigrati portoricani, e gli Jets, immigrati bianchi europei di seconda generazione. Le feroci guerriglie tra i due gruppi, costantemente monitorate dalla polizia, subiscono una svolta quando, durante un ballo, Tony, membro degli Jets, vede e si innamora di Maria, che ovviamente non è altro che la sorella di Bernardo, leader degli Sharks. Così, come avevano precedente fatto i due innamorati italiani, Maria e Tony non si arrenderanno al loro destino, e combatteranno per poter stare insieme. D’altra parte, le due gang avversarie ostacoleranno questo amore in onore dei principi della loro rivalità. Romanticismo, azione e suspense si alternano per creare una storia intensa e avvincente. 

L’amore che sconfigge le intolleranze

Ma perché West Side Story, così come Romeo e Giulietta, continuano ad essere tanto apprezzate, generazione dopo generazione? “La cosa più bella di questa storia” afferma Spielberg “è che, indipendentemente dai cambiamenti che avvengono nel mondo, ci offre lezioni universali. È una storia che cattura il pubblico da decenni, perché non è semplicemente una storia d’amore, ma anche un lavoro culturalmente significativo con una premessa centrale (ossia che l’amore può sconfiggere il pregiudizio e l’intolleranza) che non ha perso significato nel corso del tempo”. L’amore che sconfigge le intolleranze è il vero protagonista di questo musical. Il messaggio diventa ancora più importante in un momento come quello attuale, dove le paure e le frustrazioni portate dalla pandemia hanno spesso generato scontri tra “fazioni” di pensiero diverse. 

Il remake del 2021: creatori e cast

Il remake diretto da Steven Spielberg è stato caldamente accolto dalla critica, e non poteva essere altrimenti, visti i grandi nomi di chi ha interpretato o partecipato alla creazione del film. La sceneggiatura è di Tony Kushner, vincitore di Premio Pulitzer e del Tony Award, il quale è anche produttore esecutivo. Coreografo del musical è invece Justin Peck, anche lui vincitore del Tony Award, mentre a comporre la colonna sonora è stato David Newman, che aveva già mostrato il suo talento per Anastasia. Questi sono soltanto alcuni dei nomi della grande squadra creativa che ha partecipato alla realizzazione di questa nuova versione cinematografica. 

Per quanto riguarda il cast, invece, abbiamo Ansel Elgort nei panni di Tony e Rachel Zegler in quelli di Maria. Oltre ai due protagonisti citiamo gli attori Ariana De Bose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony, nuova versione di Doc). Quest’ultima, che aveva interpretato il personaggio di Anita nella pellicola del 1961, è uno degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar, Emmy, Grammy, Tony e Peabody, ed è anche uno dei produttori esecutivi del film.

Altra novità tra i personaggi del musical è il personaggio di Anybodys. Mentre nel film precedente si trattava semplicemente di un “tomboy”, nella versione di Spielberg diventa un personaggio transgender, interpretato da Iris Menas. In un’intervista, l’attore afferma “in questo amore che nasce nel mezzo di due gang rivali, non ci sono fazioni. Tony e Maria non vedono confini o appartenenze. Questo amore ci insegna quanto sia importante conoscere le differenze degli altri e celebrarle. Perché in fondo noi abbiamo paura soltanto di ciò che non conosciamo, quindi abbiamo bisogno di essere più aperti e comprensivi verso gli altri”. Ed è proprio questo il vero potere di West Side Story.

di Debora Lupi

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