Soldato Jane, la forza della donna

La Giovanna D’Arco di Ridley Scott.

 

Non mi fu mai dato di vedere un animale in cordoglio di se, un uccelletto cadrà morto di gelo giù dal ramo senza avere provato mai pena per se stesso” (D.H. Lawrence)

Quante volte ci sentiamo dire che siamo deboli, che siamo fragili, che non potremo mai competere in una gara di forza contro un uomo? Quante volte ci deridono, ci sbeffeggiano, ci fanno sentire incapaci di rispondere ad una loro provocazione fisica? Fanno la voce grossa, gonfiano il petto, e come galletti dalle rosse piume si pavoneggiano difronte a noi mettendo in bella vista le ampie spalle monumentali e i pettorali di marmo, eppure, quasi sempre non abbiamo paura, non solo perché possediamo una marcia in più a livello intellettivo e sensitivo ma soprattutto perché sappiamo di poterli stendere in ogni momento usando artificiosi giochi di parole o astuti stratagemmi logici, o anche sfruttando l’arte dell’attrazione, perché no?

 Siamo diversi, uomini e donne sono stati creati per completarsi, per difendersi a vicenda e proteggersi.

La donna è fatta per amare e coccolare il suo uomo proteggendolo dalle paure interiori e dagli scatti di ira, l’uomo è forte e geloso, ideale per proteggere la sua amata da qualsiasi pericolo. Eppure, dobbiamo ammettere che noi donne godiamo di un enorme vantaggio, ovvero che i muscoli possono essere allenati mentre la sensibilità ancora non si sa come insegnarla ed inchiodarla alla mente di certi individui.

Un film meraviglioso che esprime benissimo quanto appena detto è Soldato Jane, che racconta la storia di una ragazza, Jordan, interpretata dalla bellissima Demi Moore, la quale non solo è di un intelligenza fuori dalla norma ma è anche coraggiosa, motivata e passionale, e questo trio di ingredienti sempre più rari ha scatenato una reazione chimica tale da farle superare una prova militare, fisica e psicologica, difficilissima anche per un individuo dell’altro sesso.

Lei, dotata di un enorme sensibilità e autostima ha saputo risollevarsi da ogni caduta, rispondere ad ogni insulto, sputare sangue e continuare a lottare dopo ogni cazzotto. Ha perpetuamente proseguito ad aiutare i compagni di squadra nonostante questi la trattassero come una pezzette raccomandata e la molestassero con frasi poco piacevoli concentrandosi sul suo sesso e il suo seno. Battute “divertenti” per menti “inesistenti” verrebbe da dire.

Si sa che al mondo esistono purtroppo molti uomini poco intelligenti, e sono proprio quelli, spesso e volentieri i più muscolosi e coraggiosi all’apparenza.

Sono loro quelli che maggiormente insultano una donna quando questa  vuole mettersi a loro pari forse perché hanno proprio paura di essere superati e stracciati da una utero-dotata. Ma anche se fosse? Anche se una donna risultasse più brava di un uomo in una prova fisica, vorrebbe forse dire che quell’uomo non vale niente? Che non sia comunque forte o valoroso o non si meriti la stima dei compagni? Affatto. Ma se questi fosse il primo a credere che un maschio vinto da una femmina valga meno degli altri maschi e debba vergognarsi, allora si, quel maschio, quello che pensa certe cose, non si merita la stima di nessuno.

Una donna non si butterà mai giù per essere stata superata da un uomo, sarà felice se raggiungerà il risultato a pari merito con quest’ultimo ed entusiasta se lo batterà. Tutto questo perché lei non ha bisogno di autocompiacersi o di vantarsi difronte ai suoi simili, la donna, quella vera, se lotta, se piange, se vince o perde, se tenta o si rassegna, se fa qualsiasi cosa la fa prima per se stessa, per orgoglio personale. E l’amore per se non lo ottiene dagli applausi degli altri, ma dalle lacrime che lei stessa avrà versato dopo la sua vittoria.

Questa è la storia di Jordan, una storia di coraggio e tenacia.

 Questa dovrebbe essere la storia di ognuna di Noi. Il destino di ogni donna, quello di lottare per salvaguardare il proprio valore e pretendere che ogni uomo le porga il rispetto che merita.

“Il coraggio è la capacità di resistere alla paura, di dominare la paura: non è l’assenza di paura.” ( Mark Twain)

 

di (Giulia Betti)

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