Kill me if you can: al cinema il nuovo documentario di Alex Infascelli

Nelle sale italiane il 27, 28 febbraio e il 1° marzo, “Kill me if you can” è il nuovo documentario di Alex Infascelli che racconta l’inimmaginabile vicenda di Raffaele Minichiello, il quale nel 1969 mise in atto il dirottamento più lungo nella storia dell’aviazione

di Laura Maria Mancarella

Una vita al limite

Alex Infascelli porta al cinema il suo nuovo documentario “Kill me if you can”, che racconta la storia di come il giovanissimo Raffaele Minichiello tenne il mondo col fiato sospeso dirottando per primo un volo transatlantico. 

È il 31 ottobre 1965 e Minichiello ha solo 19 anni: armato fino ai denti prende il controllo di un jet diretto da Los Angeles a San Francisco e lo conduce invece verso Roma. Terminata l’odissea che ha tenuto incollati agli schermi sia gli americani che gli italiani e giunto a Roma, il giovane marine pluridecorato per il proprio valore in battaglia tenta la fuga su una macchina della polizia ma viene catturato.  

Quella di Minichiello è una vita al limite, in continua lotta per la sopravvivenza, tra terremoti, tragedie, guerre e scherzi del destino. Ce la racconta efficacemente Alex Infascelli, regista già diventato famoso nel 2001 per il lungometraggio “Almost Blue” e due volte vincitore del David di Donatello nel 2016 con “S Is for Stanley – Trent’anni dietro al volante per Stanley Kubrick” e nel 2021 con “Mi chiamo Francesco Totti”.

Chi è Raffaele Minichiello

Nato in Italia nel 1949, Raffaele Minichiello si trasferisce negli USA nel 1962 in seguito al terremoto in Irpinia. Presto entra a far parte del corpo dei marines e nel 1967 partecipa alla guerra in Vietnam. Deluso dal trattamento riservatogli dallo stato americano, nel 1969 prende la drastica decisione di dirottare verso Roma un jet privato diretto a San Francisco. Arrestato al termine del viaggio, sconta la condanna in Italia. Ma le sue tragedie non terminano qui: devastato per la morte della moglie in sala parto progetta un attentato ad un convegno medico di Fiuggi ma si redime in tempo grazie all’avvicinamento alla fede cristiana. Oggi anche il governo degli USA ha concesso la grazia a Minichiello, che è quindi un cittadino libero anche nello stato americano. 

Oltre al nuovo documentario di Alex Infascelli, la sua vita era stata raccontata da Pier Luigi Vercesi nel suo libro “Il Marine. Storia di Raffaele Minichiello”.

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