Prima della Scala: su Rai Cultura l’inaugurazione di stagione

Rai Cultura

Nonostante le restrizioni, il Teatro alla Scala celebra il 7 dicembre con una serata di musica e danza ripresa da Rai Cultura. L’evento, denominato “A riveder le stelle”, sostituirà la storica Prima della Scala che apre ogni anno la stagione di opera e balletto.

Uno spettacolo “mai visto prima”

La decisione di far coincidere l’inaugurazione della stagione artistica e il giorno di Sant’Ambrogio risale al 1951. Quel primo 7 dicembre Victor de Sabata diresse per esprimere il legame tra la città e il suo teatro, ricostruito dopo i bombardamenti del ‘43. Il significato dell’appuntamento operistico non è cambiato da allora. Anche nel 2020, in una Milano colpita ma decisa a non fermarsi, il Piermarini celebrerà il suo Santo Patrono con una serata straordinaria. Per merito della direzione di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore, assisteremo a un qualcosa di “mai visto prima”. Dopotutto, in tempi eccezionali, nulla può essere normale, neppure la Prima delle Prime. “Sognavamo di fare il 7 dicembre ma il nostro sogno quest’anno non può diventare realtà. Quindi facciamo di necessità virtù e offriamo qualcosa di mai fatto. Vogliamo mandare un messaggio di speranza”, spiega il sovrintendente del teatro Dominique Meyer.

A riveder le stelle: la musica d’opera raccontata in tv

Quest’anno la Scala e la Rai porteranno in tutte le case il valore dell’arte, ribandendo la sua centralità nella vita culturale e civile italiana. Questa sarà la serata dei cantanti, del corpo di ballo, dell’orchestra e del coro. Ma anche di tutti quei lavoratori che, di fronte alla seconda ondata di Coronavirus, hanno dovuto sospendere le loro attività. Sarà una serata di speranza e determinazione in cui, per la prima volta, ad andare in scena non sarà un’opera, bensì un progetto speciale. Non un concerto, ma un cammino tematico che abbraccerà un secolo di musica, partendo dal Guglielmo Tell di Rossini e arrivando alla Turandot di Puccini. Le arie e i balletti saranno collegati e contestualizzati da testi recitati da attori di prosa. Parole originali o conosciute, a significare quella continuità tra le arti indicata dal titolo che riprende il dantesco “e quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Una lista di 24 cantanti e 16 titoli

Il viaggio narrativo, lungo 16 titoli, si concentra sul repertorio operistico italiano, ma include anche pagine di grandi compositori europei. Passando da estratti di opere di Verdi, Rossini, Giordano, Puccini e Donizetti, si arriverà a toccare brani di Wagner, Bizet e Massenet. In programma anche la musica leggera. Emblematica, in questo senso, la scelta di “Fragile” di Sting. Si alterneranno sul palco 24 tra le più grandi voci liriche del nostro tempo, a cominciare da Lisette Oropesa e Juan Diego Flórez. I due avrebbero dovuto essere i protagonisti della Lucia di Lammermoor, il capolavoro donizettiano che era stato inizialmente selezionato per la Prima della Scala 2020. A seguire Placido Domingo, che nel 2019 ha festeggiato il 50° del suo debutto al Piermarini. Tra gli altri anche Francesco Meli, il Cavaradossi della Tosca di Livermore, e Vittorio Grigolo, il tenore applaudito lo scorso gennaio con Romeo et Juliet.

La danza: Roberto Bolle e i ballerini scaligeri

La parte dedicata alla danza sarà diretta dal maestro Michele Gamba, con le coreografie di Manuel Legris, Rudolf Nureyev e Massimiliano Volpini. Ci saranno tre intermezzi di balletto, ispirati alle partiture di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi. Immancabile l’étoile Roberto Bolle, che porterà a teatro un pezzo contemporaneo. Sul palco anche i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni, Virna Toppi, oltre ai solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.

La scenografia e i costumi

La scena curata dal regista insieme a Giò Forma, con le scenografie digitali di D-Wok, vedrà protagonista il teatro con l’orchestra al centro della platea. Gli artisti non saranno collocati solo in palcoscenico, ma collegati dai palchi e in diversi spazi dell’edificio. L’impianto scenico così creato verrà inserito all’interno di un ambiente in 3d, con elementi rilevabili unicamente dalla ripresa televisiva. Grazie a un accordo con la Camera Nazionale Moda Italiana, i costumi porteranno la firma di alcuni dei più prestigiosi stilisti italiani. La vestizione avverrà comunque con il coordinamento del costumista Gianluca Falaschi.

Questo 7 dicembre il Teatro alla Scala non resta in silenzio. La grande musica deve andare avanti. Ed è grazie alla collaborazione con Rai Cultura che “quest’anno saremo tutti in prima fila”. L’appuntamento con “A riveder le stelle” è fissato per le ore 17, quando l’evento sarà trasmesso su Rai 1, Radio 3 e Rai Play.

 

di Asya Manzoni

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