Al cinema la vita dietro l’artista Jeff Koons

Dal 23 al 25 ottobre per la programmazione la Grande Arte al Cinema prodotta da Nexo Digital, arriva nelle sale “Jeff Koons. Un ritratto privato”

di Pamela Romano

Dalle origini in Pennsylvania alle retrospettive in Qatar, la vita pubblica e privata dell’artista Jeff Koons diretta da Pappi Corsicato e le musiche di Enrico Gabrielli.

Una vita da raccontare

Grazie a questo docufilm si dà finalmente un volto ad alcune delle opere più conosciute e riprodotte al mondo, come il cane-palloncino, che solitamente si regala alle feste di compleanno e che infatti ripercorre i ricordi d’infanzia dell’artista. La madre organizzava delle meravigliose feste di compleanno, con giochi e regali a sorpresa, che hanno ispirato la serie Celebrations, del 1994. Niente di più semplice che una decontestualizzazione e un ingrandimento di un oggetto riconoscibile che descrive il rapporto dell’essere umano e il tempo, che attraverso le emozioni e le idee attuali è nuova prospettiva di accettazione. 

I rapporti intimi dell’artista

Jeff Koons. Un ritratto privato pone attenzione sull’autobiografia di tutto ciò che l’artista del kitsch ha fatto nella sua carriera. Un percorso che si snoda tra le questioni familiari, a partire dal rapporto con la sorella Karen, primogenita che eccelleva in tutto, meno che nel disegno, dove Jeffrey trova tutta la sua espressione. La genetica non mente, perché il padre, arredatore d’interni ed estremo perfezionista, non sarà altro che un inconsapevole insegnante di estetica e uso del colore, che il Jeff artista del domani si ritroverà. 

Da York a Chicago fino a New York, e il lavoro a Wall Street per finanziare la sua arte e gli incontri amorosi che ispireranno altrettante serie come Made in Heaven, dove lo stesso artista è ritratto con la ormai ex moglie Ilona Staller, in arte Cicciolina. Da quest’ultima avrà un figlio, Ludwig, che lo ispirerà per Play-Doh, un’opera che ricrea una montagna di plastilina di diversi colori alta tre metri.

Criticato, amato e anche indossato grazie alle collaborazioni con il settore moda, tra le quali Stella McCartney, dichiaratasi sua fan e che ha utilizzato le sue opere su abiti unici andati in passerella per la collezione Spring-Summer 2006, oggi esposti al Metropolitan Museum of Art.

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