Al cinema: Klimt & Schiele – Eros & Psiche

Klimt

Nexo Digital e 3D Produzioni presentano Klimt & Schiele. Eros e Psiche, con la regia di Michele Mally e la partecipazione di Lorenzo Richelmy, nelle sale dal 22 al 24 Ottobre. Un docu-film che racconta la Vienna della Secessione mostrando le opere dei Musei dell’Albertina, del Belvedere, del Kunsthistorisches Museum, del Leopold Museum, del Sigmund Freud Museum e del Wien Museum.

Klimt & Schiele, i protagonisti

A 100 anni di distanza dalla loro morte, le grandi personalità degli anni d’oro di Vienna, quelle degli artisti Gustav Klimt, Egon Schiele, Otto Wagner e Koloman Moser, vengono raccontate in un film. Uno spaccato di quell’epoca, raccontato dalla voce del giovane attore italiano Lorenzo Richelmy, che vede come protagonisti Gustav Klimt ed Egon Schiele. A fare da contorno a queste due emblematiche figure sono i drammi di Arthur Schnitzler, la musica di Richard Strauss, la psicoanalisi di Sigmund Freud e l‘inconscio collettivo di Carl Gustav Jung.

Il quadro storico

Un periodo di novità e di agitazioni a cui fu data voce tramite il movimento avanguardistico chiamato Secessione, fondato nel 1897, che vide i migliori artisti del periodo separarsi dall’Accademia di Belle Arti. Gli artisti non contestarono l’arte accademica di per sé, ma vollero un’arte nuova, in grado di raccontare i cambiamenti del mondo. Un mondo fatto di erotismo e solitudine, inquietudine e disordine.

A chiarire il quadro storico-artistico sono le interviste ad esperti come gli storici dell’arte Jane Kallir, Alfred Weidinger e Franz Smola, il musicologo Bryan Gilliam, il nobel per la medicina Eric Kandel, la collezionista Elisabeth Leopold e la modella, attrice, attivista e storica dell’arte Lily Cole. Tutti riuniti in questa pellicola come le grandi menti dell’epoca che si incontravano nei Cafè e nei salotti per chiacchierare, conoscere e imparare l’uno dall’altro.

Avanguardia e sensibilità

Klimt e Schiele. Diversi nel temperamento ma uguali e uniti nell’innovazione dei canoni pittorici. Decorativo, simbolico e provocante uno, espressivo, contorto e dissacrante l’altro. La figura della donna, la sessualità, l’inconscio, l’irrazionalità, la morte, conquistano una voce più forte nella società. La società di quei tempi: cattolica, conservatrice, benpensante e bigotta, che non accettava il nudo artistico delle opere di entrambi i pittori. Società forse non così diversa da quella di oggi, al contrario di ciò che si pensa.

I cartelloni pubblicitari esposti a Londra quest’anno, che pubblicizzavano le mostre viennesi dedicate ai due artisti, dopo 100 anni, sono stati definiti ancora “troppo audaci” da mostrare per intero. Ma Vienna ribalta a proprio favore questa congiura, invogliando lo spettatore ad andarli ad ammirare nella loro totalità presso il Museo. Dimostrazione dell’avanguardia degli artisti del tempo e del potere della comunicazione, che nel caso di Klimt & Schiele. Eros e Psiche informa e sensibilizza all’arte anche chi preferisce il cinema al museo.

di Pamela Romano

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