Nicola Tescari suona per Baricco e Voltolini in Pacific Palisades

Un bel momento di incontro quello del pianista e compositore Nicola Tescari, assieme allo scrittore Dario Voltolini e al saggista (e non solo) Alessandro Baricco, per il progetto Pacific Palisades in scena dal 12 al 22 ottobre 2017 al MACRO Testaccio (Roma).

L’occasione si presenta per il Romaeuropa Festival che torna alla sua 32^ edizione, puntuale come sempre, ma ancora più ricco di contenuti e suggestioni. Senza confini netti, né di carattere geografico, né artistico, è assieme alla Biennale di Venezia tra i più importanti festival internazionali interdisciplinari italiani. Nel ricco cartellone di artisti in programma, dal 20 settembre al 2 dicembre, mostre, convegni e installazioni che si snodano in 24 luoghi storici della capitale.

Non è la prima volta che Tescari collabora con Baricco. Già nel 2012 si era occupato di orchestrare le musiche per Questo nostro amore (diretto da Luca Ribuoli), o nel 2015 con Grand Hotel e Palamede (quest’ultimo diretto dallo stesso Baricco).

La lunga carriera dell’artista, dipartita tra l’Italia e gli Stati Uniti e impreziosita da un doppio master in composizione e direzione orchestrale, conta collaborazioni con registi come Cristina Comencini, candidata all’Oscar per La Bestia Nel Cuore, Guido Chiesa, Laura Morante, Ago Panini, Emma Luchini e tanti altri. Degne di nota anche le esibizioni con artisti internazionali come Madonna, Sting, Rufus Wainwright, oltre che la nomination al Grammy nel 2012 per la composizione orchestrale di Moon Over Bourbon Street di Sting.

Sebbene ora risieda a Parigi, Tescari non si è tirato indietro per il progetto Pacific Palisades, in cui Baricco ha modulato tre delle sei “Songs” del testo di Voltolini, disponibile da inizio ottobre nella versione integrale Einaudi. L’idea di fondo è semplice e forte: nello scambio di amore e di dolore tra noi e il mondo, tra noi e gli altri, si interpone un muro, un filtro, una palizzata pacificata per l’appunto.

Un viaggio intimo e universale nel tempo, tra le parole e la musica, tra le geografie fisiche e quelle interiori, a cui è dato di partecipare in parte anche nel backstage. Gli artisti invitano quotidianamente a visitare la pagina dello spettacolo, per scoprirne i contenuti, ma anche il lavoro che si cela. Certamente nessuna palizzata tra sé e gli spettatori; basti guardare l’immagine sui social durante le prove, in saletta gli uni di fronte agli altri, rigorosamente a piedi nudi.

Le premesse sembrano decisamente buone. Spettacolo da non perdere!

di Denise Rotondi

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