Jovanotti fa ballare l’intera tribù

 

Una vera tribù che balla, non c’è che dire. Questa l’atmosfera che si respirava al concerto di Jovanotti che ha preso vita  presso lo stadio milanese Meazza (San Siro) la notte del 19 giugno. Palco imponente, con tre mega schermi e una passerella fino al centro dello stadio dove Jovanotti ha trascorso la maggior parte del suo music show, proprio lì in mezzo alla gente.

Con la luce ancora chiara, l’apertura ha visto tre giovani gruppi che si sono esibiti per scaldare la folla. I Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Cile e Benny Benassi hanno introdotto l’ingresso sul palco del Re della serata, quel Lorenzo che ha accompagnato un po’ tutti gli italiani. La sua band lo accoglie intonando le note western di Django. Poi, subito Via ai suoi must discografici, dal classico “Ciao Mamma” con Lorenzo che intona «Che bello è, quando San Siro è pieno», agli ultimi singoli più melodici e riflessivi.

Due ore abbondanti di musica, energia, gioia e colore che Lorenzo ha regalato ai suoi fan saltando, rappando, ballando come non mai per un totale di 33 brani che hanno come comune denominatore un messaggio positivo di speranza. Una serata piena di colori e di effetti speciali, dunque.

Numerosi i cambi d’abito, dal giallo al rosso nel primo round di canzoni, alle multi-righe, fino al nero di un completo elegante con papillon e stivaletti dorati.  Jovanotti in questa occasione non poteva non vestire i panni dei suoi brand preferiti, Diesel e Costume National. A seguirlo è stato Nicolò Cerioni, stylist del duo creativo Sugarkane e il risultato è un mix tra Prince e David Bowie, senza togliere mai un paio meraviglioso di calzini zebrati bianchi e neri che ovviamente ogni look lasciano ben visibili.

Il lavoro fatto, poi, da Lorenzo e i  suoi visual artist è una delle cose migliori e più riuscite della serata: immagini sui maxi schermi che alternano animazioni astratte, all’immagine di Jovanotti  in tempo reale, distorcendola, moltiplicandola, facendola a pezzetti e proiettandola in spazi astratti.

La prima volta non si scorda mai e la sua prima al Meazza Lorenzo non se la toglierà dal cuore e dagli occhi per un bel po’ di sicuro. «La mia Champions», è il modo in cui l’ha descritta prima ancora che il gran giorno arrivasse e la gente gli ha restituito tutto l’entusiasmo che portava con sè, offrendogli tanto calore – anche in senso climatico, vista la temperatura africana della serata milanese.

Backup Tour – Lorenzo negli stadi” è un modo per festeggiare 25 anni di carriera del cantautore italiano, ma anche per dare un messaggio positivo in un momento di grave crisi economica. La scelta dei brani non è infatti casuale, dopo “Ciao Mamma” si passa a “Non m’annoio”, “Gimme Five”,  “Tensione evolutiva”, per proseguire con “Safari”, “La mia moto”, “Serenata rap”, “Questa è la mia casa”, “Mi fido di te” e per finire con le ultime canzoni in scaletta “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, “L’ombelico del mondo”, “Ragazzo fortunato”, chiudendo con “Penso Positivo”.

E prima di andare via spende ancora due parole: «Voglio dire una cosa a proposito della situazione che stiamo vivendo. Sento, credo, che POSSIAMO FARCELA!»

 

 

(di Gloria Caruso)

 

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