Good bye, Amy

È il 23 luglio del 2011, e a Londra si spegne una delle più discusse artiste del nostro tempo. Amy Winehouse, 27 anni viene trovata morta dalla sua guardia del corpo alle 5.00 p.m. nel suo appartamento.
Una breve vita spezzata e vissuta senza vie di mezzo, in nessun senso. L’esagerazione nel suo carattere, nel suo look, le spinte a volte dark nelle parole delle sue canzoni lo hanno dimostrato. Amori vissuti al limite, concerti indimenticabili, altri cancellati all’ultimo secondo per la sua indole e per il suo “brutto” carattere.
Uno stile inconfondibile, fatto di tanti elementi contrastanti mescolati tra loro. Un carattere e una sregolatezza assimilabili alle rockstar anni ’70. Una voce nera che colpisce dritto al cuore e alle orecchie. Una pettinatura, sempre la stessa, che richiama i volumi degli anni ’60 con bandane e grandi fiori, ma senza quel tocco di bon ton che non faceva parte della personalità della Winehouse.. non era raro trovare una pinza per capelli o una forcina nelle sue acconciature.  Il trucco pesante su occhi e labbra, i tatuaggi rockabilly sulle sue braccia. Questa era Amy, senza mezzi termini nemmeno nel look:  passava dalle ballerine ultra flat a stiletti vertiginosi con naturalezza. Un giorno l’abbiamo vista in camicia preppy, l’altro era di nuovo con i suoi cortissimi shorts che sottolineavano l’eccessiva magrezza delle sue gambe, abbinati a corpetti stretti con biancheria a vista, maxi cinture e tocchi animalier.
Avrebbe potuto cambiare forse, ma la sua scelta è rimasta la coerenza con se stessa. Un personaggio unico, impertinente ma non costruito. Una scelta coraggiosa nel mondo della discografia, che a volte cambia i cantanti secondo i gusti e le mode del momento. Lei no, fino alla fine è rimasta la Amy di Back to Black dallo sguardo laconico e con la sigaretta in bocca.
La sua vita fin troppo chiacchierata, sta trasformando anche la sua prematura morte in una corsa all’ultimo gossip fatto di lacrime vere, di speculazioni e di fan dell’ultima ora e di chi vuole associarla al famoso Club 27, di cui fanno parte leggende della musica rock: Janis Joplin, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Kurt Cobain.
La verità della sua fine, come è giusto che sia, non la sapremo mai. La verità, in fondo, è che era una ragazza di 27 anni, 28 il prossimo settembre, che amava l’amore (come ricordano i suoi genitori, ndr) e che si è lasciata morire nei suoi eccessi. Una giovane donna che a 27 anni è riuscita a scrivere un pezzo di storia della musica con le sue parole e con la sua voce.

Good bye Amy…

Luana Lupacchini

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