Il Web contro la crisi

Ormai è un mantra: non solo austerità ma anche misure che favoriscano la crescita. Ma se mancano le risorse? La Rete, al riguardo, può dare una mano? Certo che sì, e ce lo ricorda il nostro ministro per lo sviluppo Terzi: “Vogliamo valorizzare l’immenso capitale che abbiamo all’estero”. Ma come fronteggiare, con le scarse risorse disponibili, un’emorragia di oltre tremila laureati che ogni anno lasciano il nostro Paese?

Ad esempio con il crowdsourcing, neologismo che significa in pratica “mettere insieme persone, migliaia di persone per fare delle cose”. Vuol dire delineare un nuovo mercato del lavoro, enorme per dimensioni, collaborativo e partecipativo, far incrociare nel Web domanda ed offerta: dapprima le aziende, alla ricerca di nuove forme di collaborazione ed ora i governi come quello americano, tra i primi a sperimentarlo con successo.

“La conoscenza che gli scienziati italiani producono lontano da qui può avere lo stesso apporto vitale che ebbero le rimesse degli emigranti del secolo scorso”, ricorda il ministro. E per sviluppare questo progetto, in un settore che vale 400 milioni di dollari e cresce del 100% ogni anno, occupando già 6 milioni di persone, è stato chiamato Gioacchino La Vecchia, uno dei pionieri mondiali del web, trapiantato da alcuni anni nella Silicon Valley, uno dei nostri migliori talenti “in fuga”. Come volevasi dimostrare.

Luca Schirripa

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