Biennale Arte 2013 – Occhio nuovo sull'arte

 
Camminando attraverso i padiglioni della Biennale ARTE 2013 , si ha davvero la sensazione che l’arte contemporanea sia come un’aspettativa disattesa, solamente un miraggio nella tua testa, l’attesa di qualcosa, continuamente protratta. Fin quando non si esce e si incappa in un padiglione fuori dalle sedi espositive principali ed entri in un mondo altro, a tratti magici, scoprendo così alcune preziose opere, perle rare nel mare dei lavori che di artistico hanno solo la pretesa.
Quando succede è come scoprire un tesoro nascosto, che soddisfa quel “tendere a” continuamente frustrato. E’ il caso del padiglione dell’Azerbaijan, Ornamentation, un percorso di opere di sei artisti diversi che ti conduce attraverso le loro immagini mentali e che ha la capacità di trasportarti realmente in un altrove.
Butunay Hagverdiyev, Chingiz, Fakhriyya Mammadova, Farid Rasulov, Rashad Alakbarov, Sanan Aleskerov nelle loro opere rispecchiano sia la storia millenaria del loro paese, con il suo grande lascito ornamentale, sia le influenze moderne e i mutamenti con i quali questo paese ha dovuto confrontarsi dal 1991, anno della sua indipendenza. E ciascuno  lo fa dal proprio punto di vista, con un proprio stile e una differente visione.
In particolare, rapisce l’opera di Rashad Alakbarov, il quale attraverso oggetti apparentemente incomprensibili costruiti con materiali semplicissimi, proietta una luce da una particolare angolazione e tutto finalmente acquista una forma, appare chiaro. Per magia sono proiettate sul muro immagini bellissime, ombre della realtà, specchio dell’apparente caos dell’oggetto in sé, la sua essenza.
L’opera è formata dalla materia, dalla luce, da un muro bianco e da un suo segreto nascosto. Quest’ultimo, attraverso la relazione dell’oggetto con lo spazio, si svela ai nostri occhi e la realtà materiale acquista improvvisamente significato. Un significato che si scopre da sé, suggerendo che qualche volta bisogna guardare alle cose e alle persone con occhi nuovi. Ogni immagine ti arriva come una rivelazione, ti rapisce i sensi, ti distoglie dalla realtà per un po’, ti illumina la mente.
Finalmente un lavoro artistico in cui non c’è solo un mero concetto appiccicato a forza sopra una forma vuota e insignificante. Qui, la forma ha un’anima. E ti incanta.
 
(di Monica Garavello)

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