MIA Photo Fair 2024: tutto pronto per la 13°edizione

Torna l’appuntamento più esclusivo dell’anno dedicato all’arte della fotografia, dall’11 al 14 aprile 2024. Un percorso tra espositori, mostre e progetti speciali

a cura della Redazione

Changing: il tema di MIA Photo Fair 2024

Tra i temi cardine trattati quest’anno, l’importanza della persona, della propria identità ed essenza, la valorizzazione delle donne, la forza della comunità e il rispetto verso l’ambiente. Alcune conferme e tante nuove presenze; cresce infatti il numero di gallerie provenienti da Stati Uniti, Iran, Francia, Svizzera e Paesi Bassi, per un totale complessivo di 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 70 gallerie internazionali e 4 premi.

Il tema di quest’anno è Changing, ossia cambiamento. Lo strumento della fotografia viene utilizzato per rappresentare la mutazione, il cambiamento, appunto, e lo scorrere del tempo. I fotografi si servono della macchina fotografica per raccontare la realtà dei fatti. Essa diventa strumento di documentazione, testimonianza e denuncia, ma anche di riflessione e comprensione della contemporaneità.

Uno sguardo alle sezioni principali

La main section, Changing, viene affiancata ad altre. Oltre i confini del Mediterraneo riprende l’area geografica del Mediterraneo e ne evidenzia la sua importanza come punto d’incontro, di dialogo, e di connessione. Tra i fotografi di questa sezione, Ramak Fazel, Gabriele Basilico, Najla Said e alcuni altri.

Beyond Photography – Dialogue è la sezione curata da De Chirico; essa mette in scena un dialogo tra la fotografia e diverse forme d’arte come scultura, pittura, performance e video. I lavori sono quelli di Julien Spiewak, Augusta Alexander, Shirin Neshat e Eugene Shishkin.

Poi ancora, la sezione Reportage Beyond Reportage è un viaggio tra opere di fotografi di nazioni e generazioni diverse, come Anne de Carbuccia, J. Henry Fair, Jeffrey Milstein, Francesco Zizola. Il focus di questa sezione è sull’inquinamento ambientale, sul rapporto tra uomo e natura.

Nella mostra La forma delle relazioni, sono protagonisti gli italiani; più precisamente 50 opere di Ettore Sottsass, Efrem Raimondi, Bruna Esposito, Jacopo Benassi (per citarne alcuni), che spiegano il potere relazionale della fotografia. Non manca, infine, la mostra personale di Carlo Bavagnoli, che ritrae la sua potenza artistica e la forza evocativa.

Lascia un commento

Your email address will not be published.