La casa secondo Bentley

The smell of luxury, the smell of Bentley

Il lusso ha un profumo? Sì, ce l’ha. Ce l’hanno l’eleganza, lo charme, il prestigio. Le note di testa, quelle che colpiscono immediatamente colui che decide di lasciarsi inebriare da questa fragranza, ci raccontano la storia di un mondo fatto di classe e raffinatezza; le note di cuore, quelle che si lasciano scoprire solo dopo un po’, parlano di lusso e squisitezza nel gusto; le persistenti note di fondo chiudono questo azzeccato accordo con rimandi all’artigianalità e alla cura dei dettagli.

The smell of luxury, the smell of Bentley.

Una casa ricreata in tutti i suoi ambienti, curata fin nei minimi dettagli, con una favolosa Bentley bianca parcheggiata nel piccolo giardino antistante l’entrata. Si respira aria di esclusività, osservando i magnifici saloni in cui troneggiano librerie di legni pregiati, divani e poltrone perfettamente rifiniti a rombi e tavolini di marmo su cui sono appoggiati deliziosi servizi da caffè o da tè, il tutto rigorosamente istoriato con il logo della celeberrima casa automobilistica inglese.

I colori scelti per la collezione 2014 prediligono i grandi classici: rossi scuri e profondi, blu, diverse sfumature di bianco – molto amato il color crema – e di marrone, sapientemente alternati alle tonalità più fredde dell’acciaio.

La casa che Bentley propone ci fa pensare ai verdi prati della campagna inglese, punteggiati qua e là da magnifiche dimore abitate da aristocratiche dame e inappuntabili lord, ma anche a ricchi signori che sorseggiano un whisky d’annata seduti su un comodo divano Minister o su una poltrona Butterfly,  in compagnia del loro fedele compagno a quattro zampe, sonnecchiante anche lui in una cuccia griffata Bentley.

Ma lo stile very British che ha reso Bentley il punto di riferimento per il lusso ha, ormai, catturato anche i ricchi signori mediorientali, entusiasti di queste proposte dal gusto squisito e dal fascino intramontabile.

E se vi siete lasciati catturare dagli interni, non perdetevi gli esterni.

 

di (Martina Porzio)

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