Il Rinascimento bergamasco di Giovan Battista Moroni in mostra a Milano

“Moroni (1521 - 1580). Il ritratto del suo tempo” alle Gallerie d’Italia a Milano, dal 6 dicembre 2023 al 1 aprile 2024

di Chiara Pellini

Giovanni Battista Moroni, Ritratto di Giovanni, Gerolamo Grumelli (Il Cavaliere in Rosa), 1560. Collezione Lucretia Moroni in concessione al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. Credito Fotografico: Foto Studio Da Re © 2021 FAI- Fondo per l’Ambiente Italiano.

Dove. Cosa. Quando 

Alle Gallerie d’Italia, presso Piazza alla Scala a Milano, si aprono le porte della mostra “Moroni  (1521 – 1580). Il ritratto del suo tempo”. La personale presenta Giovan Battista Moroni (Albino,1520/24 – 1578/79), uno dei più grandi artisti  bergamaschi del Cinquecento, nonché diretto allievo del Moretto, annoverato fra i tre grandi maestri  del primo Rinascimento bresciano insieme al Romanino e al Savoldo. La mostra si terrà dal 6 dicembre 2023 al 1 aprile 2024, con un’anteprima gratuita il martedì 5  dicembre, dalle 19:00 alle 21:30, di cui l’ultimo ingresso alle 21:00. 

La fama dietro l’arte del Moroni: i “ritratti in azione” 

La mostra si suddivide in nove sezioni, che raccontano diverse sfaccettature dell’arte di Moroni. Innanzitutto, l’attività di ritrattista, per cui è più conosciuto. Le sue opere più famose – che sono per  l’appunto ritratti – rientrano nella definizione di “ritratti in azione”. Ciò sta a significare che il  soggetto è rappresentato nel momento in cui sta compiendo un’azione, o in cui il suo sguardo  incrocia quello dello spettatore, rendendosi dinamico e iper-comunicativo, tanto da sembrare  quasi animato.  

Devozione e rispetto come eredità dei maestri del tempo  

Non mancano i dipinti devozionali, diretta conseguenza dell’influenza del maestro Moretto. Le opere del Moroni presentano una prevalenza di colori sui toni del grigio, specialmente negli  sfondi da cui emergono i suoi personaggi. Quasi come fossero volti su fototessere, i ritratti dell’artista bergamasco trasmettono una sensazione di serietà mista a rispetto. I loro sguardi  infondono la coscienza di un’intelligenza propria di chi sa il fatto proprio. In alcune sezioni, le opere si affiancano a quelle di maestri come Lorenzo Lotto, Gerolamo Savoldo e Tiziano; ma anche a quelle di artisti al tempo più giovani, appartenenti alla corrente denominata  “Manierista”, come Veronese e il Tintoretto. 

Prestatori e partner 

L’esposizione raccoglie il suo materiale da importanti istituzioni italiane e straniere. Di seguito i  loro nomi: Accademia Carrara di Bergamo, Fondazione Brescia Musei, Gallerie degli Uffizi,  Pinacoteca di Brera, Gallerie dell’Accademia di Venezia, The National Gallery di Londra, Musée du  Louvre, Museo Nacional del Prado, Kunsthistorisches Museum di Vienna, Gemäldegalerie –  Staatliche Museen di Berlino, National Gallery of Art di Washington e Philadelphia Museum of Art. La mostra prende parte alle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023,  sotto la cura di Arturo Galansino e Simone Facchinetti.

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