I progetti visionari dello Studio Nendo

Oki Sato nasce a Toronto, Canada, nel 1977: di origini giapponesi, è a Tokio che torna per specializzarsi in architettura con un master presso la Waseda University, ed è nella capitale nipponica che nel 2002, a soli 25 anni, fonda lo Studio Nendo (che in giapponese significa creta ). Dopo soli tre anni approda in Italia aprendo un ufficio a Milano, in via della Moscova. E qui nella capitale della moda lascia la sua firma nel nuovo 4° piano – moda donna presso la Rinascente.

Nel giro di pochissimi anni Oki Sato si rivela essere uno dei designer più promettenti a livello internazionale: definito dalla rivista Newsweek “uno dei 100 designer giapponesi di successo riconosciuti al mondo” e il suo studio “una delle 100 aziende giapponesi più importanti”, nel 2012 viene nominato “migliore designer dell’anno” da Wallpaper Magazine e dalle redazioni internazionali di Elle Decoration, le quali gli conferiscono il prestigioso premio EDIDA (Elle Decor International Design Award).

Il suo modo di lavorare e creare, quello del suo socio, Akihiro Ito, e dei collaboratori, spazia in diversi ambiti: dall’architettura all’arredamento, dal design industriale alla grafic art. Sempre presenti alle più importanti fiere del settore, le loro installazioni e collezioni sono punto di riferimento in molti musei del mondo: il MOMA di New York, l’Art Institute of Chicago, il Musèe d’Art decoratifs e il Centre Pompidu a Parigi, il Victorian&Albert Museum a Londra…

Lo Studio Nendo apprezza e stima l’Italia, sostenendo che qui si trovino le migliori aziende, con proprietari e artigiani in grado di curare al meglio la realizzazione di un progetto. Foscarini, Flaminia, Lema, Moroso sono solo alcuni dei nomi italiani che si contano tra le varie collaborazioni internazionali e mondiali ; Oki Sato afferma, infatti, di apprezzare particolarmente i pezzi che nascono dalla collaborazione di più menti, collaborazioni che non riguardano solo il settore del design e dell’arredamento, bensì anche della moda, dello sport, dell’automobilismo e di quello eno-gastronomico (per citarne alcuni: Kenzo, Lotto, Moleskine, Veuve Cliquot, Starbucks, …).

Caratterizzato dall’ecletticità dei suoi designer, lo Studio Nendo colpisce per la genialità dei suoi progetti visionari che non tralasciano tuttavia il loro aspetto funzionale: basti pensare alle matite di cioccolato prodotte in collaborazione con la pasticceria Tsujiguchi Hironobu, ideate per essere grattugiate sopra i dessert; alla seduta Cabbage Chair, realizzata con i materiali di scarto dell’industria dell’abbigliamento e ideata per il XXI Century Man Exhibition curato da Issey Miyake, o all’ultimo lavoro realizzato per la catena di ristoranti Coco Ichibanya: una serie di cucchiai che, accostati l’uno all’altro, ricordano una foresta con tanto di uccellini sui rami.

Tra le numerose peculiarità dello studio si rivela molto interessante il “Programma 1%“, all’interno del quale ogni oggetto viene realizzato in soli 100 esemplari: in questo modo il cliente si ritrova in possesso di una percentuale significativa del progetto senza le pretese che caratterizzano i costi di un pezzo unico.

In seguito ai recenti drammi accaduti in Giappone, Oki Sato riconosce che molte persone hanno perso interesse nelle cose non necessarie, eppure il suo studio non potrebbe fare altro, anzi, è proprio continuando a fare il proprio lavoro che reagisce a questa situazione di crisi: il design è in grado di osservare i momenti e di saperli condividere. Non si tratta solo di creare oggetti, bensì cogliere le storie che si trovano dietro ad essi.
Il design acquista, quindi, una sorta di ruolo di “cantastorie” e gli oggetti divengono “personaggi animati” all’interno dello spazio e in armonia con la natura (elemento di estrema importanza e soggetto di grande rispetto nella cultura Giapponese). È appunto alla natura che si ispira la nuova linea Harcourt Ice di Nendo per Baccarat, esposta in anteprima a Design Tide, a Tokio, all’inizio di novembre.
Decidendo di abbandonare la tipica perfezione geometrica del cristallo sfaccettato, il team di Oki Sato si è ispirato al fascino di un elemento caratterizzato dalla sua continua mutevolezza: il ghiaccio. Ogni pezzo ricorda infatti un cubo di ghiaccio che, sciogliendosi, abbozza la forma di un bicchiere: questo effetto è reso grazie all’immersione nell’acido che solitamente viene utilizzato nelle fasi finali del progetto di lucidatura. La scelta di questo elemento in continuo mutamento, che trasmette la sensazione di essere senza tempo, è quindi da interpretare come un omaggio al marchio Baccarat, che fonda la sua lunga tradizione sulla ricerca di un continuo rinnovamento.

Informazioni
www.nendo.jp/en
www.baccarat.com

(di Marta Lualdi)

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