Frau, la poltrona si fa chic

In un contesto fortemente iconico, in cui la capricciosa dialettica tra logos, arte, architettura e design plasma una narrazione estetica polimorfica, il celebre marchio Frau Group esalta plasticità e unicità della propria collezione 2012 proponendo una scenografia estremamente distintiva. Per la prima volta la fondazione Arnaldo Pomodoro apre i propri spazi al Fuorisalone celebrando i primi 100 anni della maison Poltrona Frau attraverso una serie di pezzi creati da dodici dei più promettenti designer contemporanei. Il brillante designer italiano Roberto Lazzeroni propone la poltroncina Ginger Ale, variante della precedente e più formale Ginger, caratterizzata da una ricerca artistica essenziale, sottolineata dal colore chiaro della pelle ma addolcita dall’utilizzo di linee sinuose e morbide. Filologicamente attiguo il lavoro del giovane Benjamin Hubert, vincitore del design contest lanciato da Poltronafrau in occasione del proprio centenario e autore della poltrona simbolo del traguardo secolare raggiunto dall’azienda; la tensione creativa del giovane britannico spinge la propria ricerca nella moda del Rinascimento italiano indagandone un dettaglio, la manica a sbuffo, utilizzata per ideare una nuova concezione di poltrona dai connotati esclusivi, fortemente identitari. L’archistar Jasper Morrison, invece, consolida la propria collaborazione con il brand Cappellini presentando la collezione Tate Color, serie di sedute dalle molteplici cromie e dimensioni, frutto di un processo creativo volto alla rielaborazione dell’archetipo inziale per approdare a soluzioni progettuali differenti ma unite dall’identico concept originario. Forme lineari e grande funzionalità anche per gli altri due progetti ideati da Morrison e prodotti da Cappellini: Gambetta, collezione di imbottiti composta da poltroncina con divano a due elementi con o senza terminale più tavolino, e Superoblong Bed, Il celebre ed imitatissimo divano che origina un letto viene riproposto per quest’occasione in varie dimensioni e rivestimenti. Sempre per Cappellini interessante Drop, progetto del gruppo giapponese Nendo che, esplorando la geometrica linearità delle forme pure, introduce una nota traslata al timbro regolare dell’ordinata successione pieni-vuoti. Il legame con la tradizione, la natura, le origini nipponiche degli artisti, emerge nei colori pastello delle superfici le cui tinte simboleggiano il rosa dei ciliegi in fiore e i diversi toni grigi delle pietre di fiume.

Elisabetta Zorzi

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