Dmitry Kozinenko, il trompe l’oeil è di casa

È aprile, mese dedicato al design e all’importante evento meneghino del Salone del Mobile. Oltre ai grandi nomi ormai celeberrimi, parliamo anche di giovani e promettenti designer, che da poco si sono affacciati al mondo della progettazione di interni e del design industriale: uno di questi è Dmitry Kozinenko.

Forse questo nome non vi dirà molto, ma è di sicuro uno dei personaggi del settore da tenere d’occhio per il prossimo futuro. La sua cifra stilistica piace poiché estremamente riconoscibile, poetica e spiazzante. Chi arreda con le sue creazioni dona alla casa un’allure di leggerezza e minimalismo tipica del design moderno e contemporaneo, senza però rinunciare all’originalità.

Il portfolio di Dmitry Kozinenko è presente sul network di talenti Behance, del quale fa parte dal 2014. Qui è possibile ammirare i suoi lavori che, seppure per il momento restano per lo più concepts, siamo certi troveranno spazio e richieste sufficienti per essere prodotti e venduti al pubblico. Tra le collezioni da segnalare ci sono sicuramente “In the Fog” e “Sunny”, una serie di complementi d’arredo che ricreano, tramite un sapiente gioco di cut-outs a grandezza crescente e di prospettive e prolungamenti in metallo, le atmosfere della nebbia e del tempo soleggiato in casa. I mobili possono infatti dissolversi piano piano, come in un ambiente nebuloso o proiettare delle ombre su pavimenti e pareti, da poter però toccare con mano.

La serie “Windy”, per restare in tema atmosferico, sembra essere stata concepita nel bel mezzo di una bufera di vento, mentre il mobile da perete “Field” presenta utili ripiani nascosti “tra le righe”.  Troviamo poi i tavoli “Coin”: grazie alla tecnica trompe l’oeil, l’occhio di chi osserva viene spiazzato da quel che sembra un piano inclinato ma non lo è.

Il genio di Dmitry Kozinenzo ci consente di arredare casa con fantasia e gusto, rispettando la filosofia moderna del vivere che impone appartamenti sempre più piccoli e una casa più low-maintenance: chi non ne sarebbe attratto?

di Jessica Landoni

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