Matteo Zara per Giltmagazine

Giltmagazine è affamato di curiosità e, rapiti da una grande voglia di scoprire il mondo dei professionisti della Moda, abbiamo deciso d’intervistare il Brand Manager di Allegri Matteo Zara.   Matteo è di Venezia, laureato in Economia ma la sua grande passione è la moda.

L’intraprendenza e l’ambizione sono i suoi punti di forza e sono anche le qualità che gli hanno permesso di raggiungere enormi traguardi. Il suo percorso lavorativo è cominciato con un ruolo amministrativo, ma la passione per l’abbigliamento ha preso il sopravvento e con tenacia e determinazione ha raggiunto in pochi anni quello che ha sempre sognato, ovvero diventare Brand Manager di una maison di grande rilievo ed è riuscito anche a distinguersi grazie a eccellenti doti di problem solving, buon gusto e una grande predisposizione per il fashion.   Non amo definirmi creativo, mi considero piuttosto un operaio con un sesto senso molto sviluppato, afferma Matteo con un sorriso. “La curiosità diviene un elemento imprescindibile quando si fa a pugni col mondo per diventare un professionista e nella moda si manifesta nella capacità d’interpretare le tendenze.”   Le sue esperienze lavorative sono diverse e lo hanno condotto in giro per il mondo: la più formativa, che gli ha consentito di fare il salto di qualità, è stata quella come responsabile collezioni per Sergio Tacchini tra Cina e Giappone.   Il mio imperativo è Imparare, dice il Brand Manager, e avere una cultura ampia sul settore in cui opero perché per poter lavorare bene occorre comunicare in maniera efficiente.”   La comunicazione è il canale di collegamento tra l’azienda e il mondo: un prodotto, per essere acquistato, deve rappresentare l’oggetto del desiderio dei detentori del potere di acquisto. La moda, esprimendo lo studio sul comportamento sociale, prima di ideare un prototipo pensa quello che l’individuo contemporaneo, che è attento, curioso, intelligente e quindi pensante, desidera. Solo dopo una profonda ricerca si giunge alla produzione, ma il processo non termina con questo step; contemporaneamente si lavora sulla comunicazione, ovvero sull’esprimere il concept che sta alla base dell’ideazione della collezione, per penetrare gli animi dei più sensibili osservatori e creare un nesso sensoriale tra il loro status e la filosofia aziendale.

Che consiglio dai ai giovani che studiano per entrare in questo luccicante universo? “Essendo una persona molto passionale quello che consiglio è di seguire le proprie passioni: fate ciò che più vi piace, non preoccupatevi dell’aspetto economico, quello, con il tempo e tanto impegno, poi arriva. Il lavoro diventa la tua vita e se non ami la tua professione, finisci per odiare la tua vita.”   Che cosa pensi della molteplicità di figure professionali del settore moda? “A oggi l’azienda Moda brilla moltissimo ma c’è poca organizzazione, per questo si stanno organizzando nuove figure professionali, anche se c’è una lieve tendenza a dimenticare molti di quei lavori artigianali fondamentali in questo campo come la sarta, la tintrice, la stiratrice, l’incettatrice, la modellista.”

Che impatto ha la comunicazione di massa sul mondo della moda? “Il mondo della moda sta cambiando e il fenomeno delle comunicazioni di massa sta portando avanti le “Aziende Non Aziende”, ovvero il prodotto sponsorizzato da un individuo piuttosto che da un’organizzazione aziendale. Questo nuovo modo di operare disturba la catena produttiva perché non crea ricchezza, ma segue soltanto logiche di mercato temporanee, piuttosto orientate alla filosofia Rich&Famous che all’innovazione.”   Per fortuna  il mondo della moda sta invertendo la rotta perchè c’è un evidente ritorno all’artigianalità…come pensi che questo possa apportare valore al marchio Made in Italy? “Il Made in Italy è percepito in Italia ma all’estero conta molto di più : Made in Italy è qualità, know-how e tradizione e in più proviene da una cultura artigianale molto curata, attenta e profonda quindi non può che beneficiare di un “ritorno al passato”.”

Quali sono i tuoi propositi per il 2014? “Dedicarmi di più alla mia famiglia e impegnarmi nella cura della comunicazione del Brand: voglio fare conoscere il nostro modus operandi per esprimere ciò che siamo e facciamo con estrema professionalità, cura e dedizione.”    

 

di (Vania Coniglio)

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